... ...

C’è stato un tempo epico in cui la bellezza del calcio parlava olandese e aveva il volto elegante di Ruud Krol. Un tempo che Napoli non ha mai dimenticato. E proprio da quella sensibilità nasce la lettura lucida e affascinata dell’ex difensore azzurro, intervistato da Antonio Giordano per la Gazzetta dello Sport, sul Napoli di oggi, tornato a incantare con la Supercoppa vinta in Arabia.
«Quel successo ha avuto una connotazione speciale – racconta Krol alla Gazzetta dello Sport – vincere giocando in quel modo rende tutto più splendido». Scudetto e Supercoppa nello stesso anno, una dimostrazione di forza che forse non tutti si aspettavano così netta. «Ma adesso – avverte Krol sulle colonne della Gazzetta dello Sport – si torna alla battaglia prolungata del campionato e bisogna dare continuità ai risultati».
Riad ha lasciato segnali fortissimi. «Parliamo di una squadra che ha espresso un calcio fantastico – spiega Krol a Antonio Giordano della Gazzetta dello Sport – ma ogni partita fa storia a sé. Già a Cremona sarà un nuovo esame contro un avversario che sta facendo benissimo e che vorrà mettersi in mostra contro i campioni d’Italia».
Secondo l’ex fuoriclasse olandese, le due gare di Supercoppa hanno favorito una concentrazione totale. «Un obiettivo racchiuso in 180 minuti rende tutto più chiaro – osserva Krol sulla Gazzetta dello Sport – raccogli le energie, quasi non senti la fatica, e viene fuori il meglio. Il rischio ora è sentirsi appagati, anche se con Conte è difficile. Le insidie restano, soprattutto in trasferta».
Alla domanda sulle favorite, Krol non si nasconde. «Credo che il Napoli sia leggermente davanti all’Inter – dice alla Gazzetta dello Sport – che ogni tanto accusa qualche passaggio a vuoto. Il Milan mi convince meno, ha delle lacune. Ma attenzione anche alla sorpresa». E la sorpresa, secondo Krol, ha un nome preciso. «Mi hanno colpito i progressi della Juventus di Spalletti – spiega ancora a Antonio Giordano della Gazzetta dello Sport – è cresciuta molto e può diventare un’antagonista alla distanza. Il talento non manca, penso a Yildiz, ma la differenza la fa l’allenatore».
Il discorso si allarga inevitabilmente ai singoli. «Le squadre vincono con gli allenatori e con i calciatori – sottolinea Krol sulla Gazzetta dello Sport – l’Inter ha Lautaro, Thuram, Calhanoglu. Ma il Napoli avrà Anguissa, Gilmour, Lukaku e poi De Bruyne. Ed è lassù nonostante tantissimi infortuni».
Su Lang, Krol è sicuro: «Conte lo avrà presto. Deve ambientarsi, ma io lo conosco dai tempi di Ajax e PSV: sente la porta, fa assist, è decisivo». Intanto, però, è esploso Neres. «Il gol al Bologna in finale di Supercoppa è meraviglioso – dice alla Gazzetta dello Sport – ha una padronanza tecnica totale. Il suo ruolo ideale è partire da destra, rientrare sul sinistro. Ha spessore, è delizioso».
E davanti, in attesa di Lukaku, c’è Hojlund. «Seguo molto il Manchester United – racconta Krol alla Gazzetta dello Sport – Hojlund è un altro giocatore rispetto al passato. Conte lo aiuta a trovare gli spazi giusti, è un attaccante vero, con un grande rapporto col gol. Ha dato tanto, ma non ancora tutto quello che può dare».
Il monito finale è chiaro. «I campionati non si vincono a dicembre – conclude Krol nell’intervista firmata da Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport – ora arriva un mese decisivo, con la Champions che toglierà energie. Chi ha più calciatori potrà ruotare. Il Napoli ha dovuto rinunciare a tante stelle: Lukaku mai avuto, De Bruyne fuori da due mesi, Anguissa assente da oltre uno. Togliete tre giocatori così a Inter o Juve e vediamo cosa succede».
Quanto al prossimo viaggio a Napoli, Krol sorride: «Ad aprile, in primavera. Ma senza allusioni: ho imparato che anche la scaramanzia fa parte del gioco».