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È bastato un tocco di esterno, un assist per Lukaku (poi sprecato), e il popolo azzurro è esploso in applausi. Kevin De Bruyne è ufficialmente entrato nel mondo Napoli e lo ha fatto con l’aura da top player che lo circonda da sempre. Dalla presentazione in città al primo allenamento in Val di Sole, la sua maglia numero 11 è già la più venduta tra gli store del centro e gli stand di Dimaro. Napoli, semplicemente, lo aspettava.
Dettagli che contano – A colpire, anche la scelta del numero 10 sul kit da allenamento: un simbolo pesante da queste parti, ritirato in onore di Maradona. Un gesto forte, che ha quasi imbarazzato Kevin, immortalato in un video social mentre sussurra: «No no no». In campo, invece, ha cominciato subito a prendere confidenza con la squadra, schierato da mezzala accanto a McTominay, con Neres e Lang larghi.
Tutto vero – L’accoglienza dei tifosi è stata da fuoriclasse: ovazione al pullman, cori e applausi per ogni giocata, persino per un assist sbagliato dal compagno. La coppia belga con Lukaku infiamma già l’immaginario dei napoletani, che sognano notti europee da protagonisti con il tandem 9–11.
Un tesoro tecnico – De Bruyne, che la Champions l’ha alzata da capitano due stagioni fa, è arrivato a Napoli non solo per regalare colpi di classe, ma anche per alzare l’asticella mentale e tecnica del gruppo. Il suo piede, la sua visione e la sua personalità rappresentano oggi il vero tesoro tecnico del Napoli. E la Serie A, con l’Inter come prima rivale, è già pronta ad accogliere uno dei migliori interpreti del calcio moderno.
Napoli ha ritrovato il suo numero uno. Anche senza indossare il 10.