Nonostante la Corte d’Appello della FIGC abbia dimezzato la sanzione da 2 a 1 giornata per la chiusura del ‘Settore Sud’ dello Juventus Stadium per la bomba carta durante il derby con il Torino, dello scorso aprile, il club bianconero si è dichiarato perplesso sulla decisione della corte e tramite una nota oltre a comunicare il ricorso ha indicato il club granata come colpevole della cosa.
A questa nota, quasi irrisoria, è arrivata subito la risposta decisa del Torino:
“L’odierna nota della Juventus desta molte perplessità e sconcerta perché l’autore materiale del reato è stato individuato e arrestato. Le sue generalità sono note alle Forze dell’Ordine, così come la sua fede juventina: del resto si trovava nel settore ospiti, esattamente dove – grazie alla puntigliosa ricostruzione degli inquirenti – è stata lanciata la bomba carta poi esplosa in curva Primavera, tra i tifosi del Torino.
Il soggetto, essendo già sottoposto a D.A.Spo, non poteva evidentemente figurare tra gli abbonati della Juventus, né comparire sulla lista degli juventini presenti nel settore ospiti: però era lì e le immagini lo hanno dimostrato. Varrà la pena ricordare quale fu il commento a caldo dal Ministero degli Interni, a rimarcare l’assoluta gravità di quel gesto: «Buttare una bomba carta in una curva di uno stadio è un atto eversivo, oltre che premeditato». E undici tifosi del Torino, colpiti da quell’ordigno, ne hanno patito le conseguenze.
Crediamo che la Juventus debba accettare il giudizio degli organi competenti: è un atto di civiltà. Le sentenze vanno rispettate e non commentate.
IL TORINO FOOTBALL CLUB”
Come il Torino, anche noi crediamo che la Juventus accetti le sentenze e smetta di trovare stupidi cavilli per non rispettarle. La società bianconera deve capire che il suo atteggiamento superbo si rispecchia sui propri tifosi che di conseguenza si sentono in dirittto di poter agire come vogliono. I tifosi juventini non sono nuovi a questi atteggiamenti violenti e irrispettosi, ma essendo appunto tifosi bianconeri, troppe volte si è chiuso un occhio, dopo un tale gesto infame è giusto lanciare un segnale importante ed è incomprensibile il comportamento della società torinese, che non riesce ad accettare la dura verità.