Il razzismo al tempo del coronavirus: dai media e Gasperini quando l’ignoranza non premia Napoli

A Napoli sorge la speranza di una cura sperimentale per il coronavirus, ma i media lo ignorano e Gasperini cita il capoluogo campano e Roma.

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I media ignorano Napoli come città da cui può partire un barlume di speranza per affrontare il coronavirus con un farmaco sperimentale. I media nazionali fanno un leggero accenno quando c’è da parlare della questione. Lo sottolinea anche Maurizio Zaccone sul suo profilo social, prendendo ad esempio il servizio del Tg1 delle ore 20 dell’11 marzo 2020.

Collegamento da Milano, inquadratura sulla piazza tra il Comune e La Scala, poi la galleria Vittorio Emanuele. Collegamento da Roma , inquadratura su Palazzo Chigi.
Servizi sul governo, sugli ospedali, dichiarazioni varie.
Servizio su Bruxelles, dichiarazioni della Presidente UE e Paolo Gentiloni.
Servizio da Milano, la preghiera dell’Arcivescovo salito in cima al Duomo, immagini suggestive.
Ancora servizio da Milano, la struttura dell’ex fiera di Milano che potrebbe diventare la nuova grande terapia intensiva della città, il progetto imponente, la grande organizzazione.
Collegamento da Codogno inquadratura sull’esterno Ospedale di Codogno. Servizio sui volontari nelle ambulanze, un esercito di eroi che non si spaventano.

Servizio su Napoli (di Alessio Zucchini): inquadratura su cumuli di spazzatura.
Nessun cenno alla terapia sperimentale dei medici del Pascale e Cotugno.

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La frase di Gasperini

In mattinata, poi, c’è stata la frase di Gapserini a far accendere ancora di più gli animi. Con il tecnico dell’Atalanta che ha detto: “Da queste parti, in Lombardia, siamo sufficientemente organizzati, pur se in difficoltà. Mi chiedo cosa potrebbe accadere a Roma, a Napoli”. La risposta all’allenatore è arrivata da Angelo Forgione.

Te lo dico io cosa accadrebbe a #Napoli, perché è accaduto. Ed è accaduto che prima che giungesse il picco dell’epidemia, un pool di ricercatori di più ospedali si sia messo insieme per studiare una cura, e che si siano messi in contatto con i colleghi cinesi, che hanno un’esperienza sul campo. Era la prima cosa da fare.
E accade che a Napoli si è forse trovata una cura per la polmonite interstiziale da Coronavirus, ciò che in Lombardia e dintorni i ricercatori non hanno fatto, e dunque, se il lavoro dei napoletani dovesse risultare efficace come pare, sarebbe scongiurata la crisi dei reparti di terapia intensiva a Napoli, in #Lombardia, in tutta Italia e anche in Europa quando la pandemia passerà inesorabilmente come Attila.
Quindi, caro Gasp, se volevi denunciare la disparità di spesa pubblica tra Nord e Sud (840 miliardi dal 2000 al 2017 – fonte Eurispes) che pregiudica le strutture sanitarie al Sud, hai detto benissimo. Se invece intendevi vantare superiorità del Nord sul Sud, dovrai ricordarti di ringraziare i ricercatori napoletani se all’ospedale Giovanni XXIII di #Bergamo e al Sacco di #Milano dovessero essere estubati dei ricoverati in terapia intensiva, perché a Napoli non se ne sono stati con le mani in mano, nonostante tutto.

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