Il Napoli per l’affare Osimhen non è coinvolto nel caso plusvalenze, il club di De Laurentiis ha sempre avuto un comportamento esemplare.
La Procura della Federcalcio ha notificato la richiesta della revocazione della sentenza della Corte d’Appello della FIGC sul caso plusvalenze alla Juventus e ad altre otto squadre, più svariati dirigenti. Il processo sportivo si era concluso in primo grado lo scorso aprile con il proscioglimento per tutti davanti al Tribunale nazionale federale. A maggio la Corte d’appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della FIGC, che ora ha chiesto di cancellare quasi tutti i proscioglimenti e di riaprire l’indagine dopo aver letto gli atti arrivati da Torino relativi all’inchiesta Prisma che vede Andrea Agnelli e gli ex vertici della Juventus imputati con l’accusa, tra le altre, di falso in bilancio.
Il quotidiano Repubblica chiarisce una volta per tutte che tra le squadre indagate non figura il Napoli per il caso Osimhen. LaProcura Federale non ha chies chiesto alla Procura di Napoli i documenti relativi agli scambi tra Napoli e Lille per Osimhen.
Sul quotidiano si legge: “Da giovedì invece è partito un nuovo filone. Riguarda tutte le operazioni di plusvalenze non ancora note nel primo procedimento: un vero e proprio plusvalenze bis. Che potrebbe coinvolgere nomi nuovi del calcio italiano: altri giocatori, ma soprattutto altre squadre e altri dirigenti. Si era parlato ad esempio della possibilità che nel dossier finisse la Roma, per la famosa operazione Spinazzola-Luca Pellegrini, citata in una intercettazione del ds Cherubini («Spinazzola—Pellegrini non puoi farlo!»): in realtà, da quanto risulta, il club giallorosso non è tra le società indagate da Chiné. Bisognerà capire poi se nascerà una nuova revocazione per quanto riguarda il caso Osimhen, con gli scambi sospetti tra Napoli e Lille: la Procura di Napoli, per quelle operazioni, sta indagando De Laurentiis per falso in bilancio. Appena gli atti finiranno alla Procura federale — non risulta che li abbia richiesti — sarà inevitabile riaprire anche quel fronte, che resterà fuori dal processo del 20 gennaio”.