Formisano all’antimafia. Il dirigente della SSc Napoli ascoltato con il legale Staiano dal segretario della commissione, l’onorevole Di Lello.
scrive il Mattino
Formisano all’antimafia
ROMA.I rapporti con la tifoseria, la sicurezza allo stadio, la tutela dei calciatori: sono i temi affrontati da Alessandro Formisano, head of operations del Napoli, e da Giuseppe Staiano, legale del club, ascoltati ieri per un’ora dalla Commissione parlamentare antimafia che ha aperto un’inchiesta su criminalità organizzata e calcio.
L’onorevole Marco Di Lello, segretario della Commissione, e i suoi colleghi hanno rivolto domande sullo stesso tema ai dirigenti di Juve, Lazio e Genoa.
Boss Lo Russo
È stato nuovamente fatto riferimento alla presenza del figlio del boss Lo Russo ai bordi del terreno di gioco del San Paolo in occasione di 5 partite tra il 2009 e il 2010 e i rappresentanti del Napoli, confermando l’estraneità del club, hanno precisato che al Gos (Gruppo Operativo Sicurezza) viene fornito con 72 ore di anticipo sulla partita l’elenco degli accreditati per il bordocampo.
Formisano e l’avvocato Staiano hanno ricordato la proficua collaborazione con la Procura di Napoli, che è stata la prima a creare una sezione «reati da stadio», diretta inizialmente da Giovanni Melillo.
Una figura per tutelare i giocatori
Sui rapporti tra calciatori e tifosi è stato chiarito che il Napoli dà ai calciatori un decalogo in cinque lingue, con espresso divieto di frequentare la tifoseria organizzata.
Nel club è stata istituita una figura professionale che favorisce l’inserimento dei giocatori e delle loro famiglie in città, proprio per evitare che possano affidarsi ad altri personaggi.
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