I tifosi napoletani cancellano i tatuaggi: arriva la penalità | Decisione ufficiale della FIGC

FIGC (goal.com) - napolipiu
Il Napoli è in vetta, ma i brividi non arrivano solo dal campo.
Tutto sembra perfetto, eppure nulla è scontato. Il Napoli guarda tutti dall’alto con 78 punti, uno in più dell’Inter, a due giornate dalla fine di una Serie A che passerà alla storia. Antonio Conte ha ricostruito una squadra che pochi mesi fa sembrava smarrita, restituendole organizzazione, coraggio e — soprattutto — mentalità.
La marcia azzurra ha il ritmo di chi non vuole fermarsi. La spinta dello Scudetto di due anni fa si è trasformata in ossessione collettiva: dirigenti, giocatori e tifosi sono tutti concentrati sull’obiettivo. Gli azzurri hanno imparato a vincere anche senza brillare, a soffrire, a gestire, a crederci fino alla fine.
Ma la strada per il titolo è lastricata anche di rimpianti. Il pareggio con il Genoa, la sconfitta col Lecce, i punti gettati a Verona. Occasioni perse che oggi rendono la corsa ancora più tesa, più stretta, più feroce.
E proprio come 25 anni fa a Perugia o 23 anni fa all’Olimpico, due protagonisti di quegli eventi tornano oggi a incrociarsi, ma da bordocampo: Inzaghi e Conte. Due ex rivali con un conto aperto, due tecnici che si studiano e si temono.
Il Napoli può vincere. Ma può anche perdere tutto
Il finale sarà al cardiopalma. Parma e Cagliari da una parte, Frosinone e Verona dall’altra. La pressione aumenta, ma Conte sa come gestirla. E la città, pur tra ansia e scaramanzie, continua a sognare.
Le bandiere sono già pronte, i tatuaggi già impressi sulla pelle: “Campioni d’Italia 2025”. Ma qualcosa, nelle ultime ore, ha fatto tremare le certezze.
L’ombra del caso
Il rischio, per quanto remoto, è concreto. La FIGC potrebbe presto decidere di riaprire l’inchiesta sull’affare Osimhen, l’operazione da 76 milioni di euro che portò il nigeriano a Napoli nel 2020.
La Procura di Roma ha infatti trasmesso gli atti alla Procura federale: al centro, le presunte plusvalenze fittizie legate ai giovani ceduti al Lille. Il procedimento sportivo si era già chiuso nel 2022 con un’assoluzione, ma ora nuovi elementi potrebbero cambiare tutto. Il Procuratore Chinè ha 30 giorni per decidere se chiedere la revocazione del processo. In caso di deferimento, il Napoli rischierebbe una penalizzazione da scontare nella prossima stagione. Per questa, invece, non ci sarà alcuna conseguenza immediata.