Giuntoli fa di tutto per la Juve: De Laurentiis gli fa una richiesta specifica per liberarlo

Presidente e direttore sportivo devono trovare la soluzione per la rescissione del contratto

Cristiano Giuntoli torna oggi a Napoli in agenda un incontro con Aurelio De Laurentiis a Roma, obiettivo il trasferimento alla Juve.

Notizie Calcio Napoli – Corriere dello Sport ripercorre la saga che c’è stata tra il Giuntoli e De Laurentiis negli ultimi anni. Nel 2021 la prima frattura tra presidente e direttore sportivo, ma in quel momento c’erano tre anni di contratto in essere e Giuntoli non aveva tutte queste richieste, quindi si decise per il prosieguo del rapporto che con il passare del tempo è migliorato.
Poi l’exploit di mercato con Kvaratskhelia, Kim e gli altri ha fatto ritornare il sereno, anche grazie allo scudetto vinto.

De Laurentiis-Giuntoli: tra Napoli e Juve

Poi è comparsa la Vecchia Signora, il senso del turbamento che ha fatto vacillare Giuntoli e l’ha spinto a chiedere di essere liberato l’orgoglio di Adl che è esploso, che è diventato strategia. E’ arrivato il momento di decidere, perché il 30 giugno scade una stagione e ne comincia un’altra, che dà validità a quell’accordo siglato in Austria nel 2019: dunque, dentro o fuori, o resta Giuntoli – e per fare il ds – oppure va via, destinazione Juventus, che attende. Restano tre giorni e un’agenda nella quale infi larci quest’appuntamento a lungo congelato, prima che i contatti tornassero ad essere diretti con telefonate un po’ formali e assai ufficiali” scrive Corriere dello Sport.

Giuntoli tornerà oggi da Ibizia, farà tappa a Napoli e poi potrebbe dirigersi a Roma per incontrare il presidente del Napoli. “De Laurentiis ha in mano il suo destino professionale: può orientarlo – però a caro prezzo – e ritrovarsi in società un uomo di fatto distratto, di fatto isolato in quest’ultimo biennio; oppure può lasciarlo andare via, chiedendogli, come sembra voglia fare, di lasciare che Giuseppe Pompilio, avvocato che è il braccio destro del diesse, resti ancora per una stagione, perché il lavoro non manca e certe dinamiche interne hanno bisogno di continuità aziendale“.

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