Giuliani il portiere del Napoli morto di Aids, la figlia Gessica: “Dimenticato da tutti”

L'ex portiere azzurro morto nel '96: la verità nascosta alla figlia

La storia di Giuliano Giuliani, portiere del Napoli negli anni d’oro di Maradona, morto di Aids nel 1996, viene ripercorsa dalla figlia Gessica.

A quasi 30 anni dalla prematura scomparsa dell’ex portiere Giuliano Giuliani, protagonista con la maglia del Napoli negli anni d’oro di Maradona, la figlia Gessica torna a parlare del dolore senza fine per la perdita del padre, morto per Aids nel 1996 a soli 38 anni. Una morte circondata fin da subito dal silenzio e da una volontà di oblio che ferisce ancora la donna.

Giuliani il portiere del Napoli morto di Aids, la figlia Gessica: "Dimenticato da tutti"
Gessica, la figlia di Giuliano Giuliani

Un Eroe Dimenticato del Calcio: La Storia di Giuliano Giuliani

Giuliano Giuliani, ex portiere del Napoli durante l’era d’oro di Maradona, è una figura che rimane impressa nella memoria di chi ha vissuto quelle stagioni di gloria. Tuttavia, quasi tre decenni dopo la sua scomparsa a causa dell’Aids, sembra che il tempo abbia offuscato il ricordo dei suoi successi sul campo e delle sue lotte fuori.

Il Silenzio Intorno alla Morte di Giuliani

Giuliani è stato il primo calciatore a perdere la vita a causa dell’Aids, una malattia che a quei tempi portava con sé un forte stigma sociale. La verità sulla sua morte fu nascosta dietro la diagnosi di un tumore ai polmoni, un espediente comune per evitare il marchio dell’HIV. Questo ha contribuito a creare un vuoto attorno alla sua figura, che ancora oggi pesa sulla famiglia.

La Verità Nascosta e la Scoperta di Gessica

Gessica Giuliani ha vissuto la sua infanzia all’ombra di questa tragica verità nascosta.

Ho un ricordo preciso di quei giorni, piangevo come una pazza, a scuola la maestra mi ha tenuto seduta accanto a lei alla cattedra per mesi“.

Solo a 18 anni, mentre stava cercando informazioni per un progetto scolastico, ha scoperto la reale causa della morte del padre. Il dolore per la scoperta e per il senso di abbandono provato dal padre da parte del mondo del calcio è ancora vivo e palpabile nelle sue parole.

Venivo tenuta in una bolla di vetro, al punto che ho scoperto da sola la sua malattia a 18 anni, facendo una ricerca per il diploma al liceo linguistico. Mi avevano sempre detto che era morto per un tumore ai polmoni. E conoscere la verità in quel modo è stato orrendo“.

 

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Il Calcio e il Dovere della Memoria

Il funerale di Giuliano Giuliani fu un evento sommesso, con pochi partecipanti tra cui Altobelli e Graziani e un freddo riconoscimento da parte del Napoli, che inviò solo un vessillo. Questo atteggiamento ha rafforzato il senso di dimenticanza che Gessica avverte ancora oggi, un’ingiustizia verso il contributo di suo padre al mondo dello sport.

Un Nome per il Futuro: Giuliana

Nonostante gli anni e le difficoltà, Gessica ha scelto di onorare la memoria di suo padre trasmettendo il suo nome alla figlia, Giuliana, segno di un legame che non si è mai spezzato e di un orgoglio che persiste oltre la tragedia e l’oblio.

“Sento di non aver superato mai la sua morte, anche per questo ho fatto tanti errori con i miei fidanzati, ma oggi sono orgogliosa che mia figlia abbia il nome di papà, Giuliana“.

Conclusioni: La Lotta per la Memoria

Gessica Giuliani combatte per ristabilire il posto che suo padre merita nella storia del calcio, un compito difficile ma necessario. La sua testimonianza offre una riflessione sulla fragilità della memoria sportiva e sull’importanza di riconoscere e onorare i nostri eroi, al di là delle sfide che hanno dovuto affrontare nella vita personale.

Giuliano Giuliani: la triste fine di un grande portiere

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