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Conte - fonte lapresse - napolipiu.com
C’è stato un tempo, neppure troppo lontano, in cui Rasmus Højlund viaggiava alla stessa velocità di Erling Haaland. Lo ricorda Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport: era il mese di ottobre, quello che sembrava potesse consacrarlo definitivamente. Doppietta in Champions League contro lo Sporting, gol decisivo al Genoa, e poi ancora una raffica di reti con la Danimarca tra Bielorussia e Grecia: sei gol in dodici giorni, miglior marcatore del mese.
Poi, però, è arrivata la frenata. Il rientro in fretta a Castel Volturno, un fastidio muscolare trasformato in affaticamento, e il conseguente stop. Da lì, l’attacco del Napoli ha perso brillantezza, complici anche gli infortuni di De Bruyne e le difficoltà degli esterni. Come sottolinea Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, senza Højlund la macchina offensiva azzurra è apparsa arrugginita, priva di quella spinta e cattiveria che avevano trascinato il gruppo nelle prime settimane di stagione.
La missione, adesso, è chiara: riaccendere Højlund per permettere al Napoli di restare in vetta anche dopo la trasferta di Bologna, sul campo di un avversario organizzato e temibile. Nelle ultime tre partite – Lecce, Como, Eintracht – gli azzurri hanno costruito poco, affidandosi più alle fiammate individuali di Anguissa, McTominay ed Elmas che a un gioco corale.
Un anno fa, nelle difficoltà, c’era Romelu Lukaku a caricarsi la squadra sulle spalle. Oggi tocca a Rasmus Højlund, chiamato a diventare il nuovo punto di riferimento offensivo. «Ha 22 anni, grandi margini di crescita e le caratteristiche giuste per diventare un crack – ha dichiarato Conte alla Gazzetta dello Sport –. Al Manchester United non aveva un ruolo centrale, ma qui può dimostrare il suo vero valore».
Da Firenze a Napoli, il percorso del danese è stato un’altalena di emozioni. Il suo debutto al Franchi resta emblematico: un gol da centravanti puro, con taglio in profondità, protezione del pallone e conclusione chirurgica sul palo lontano. L’essenza del “centravanti contiano”: potenza, freddezza, fame.
Ora serve ritrovare quella scintilla. Il tecnico crede in lui, la squadra lo aspetta, e il pubblico del Maradona sogna di tornare a esultare con il suo nuovo numero nove. Højlund ha i colpi, il carattere e il potenziale per riaccendere l’attacco del Napoli e riportare la luce in avanti.