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Aperturedestra

Gazzetta dello Sport: “Napoli, l’anno di McTominay: leader totale e simbolo del trionfo”

Segni particolari: fortissimo. Di testa, di piede e soprattutto di intelletto. Scott McTominay è diventato il calcio totale del Napoli, un giocatore capace di abitare ogni zona del campo senza mai perdere identità. Nel suo primo campionato di Serie A, chiuso da MVP e campione d’Italia, lo scozzese ha inciso come nessun altro, reinventandosi attaccante con dodici gol spesso decisivi, ma accettando anche ruoli meno appariscenti quando l’emergenza lo ha imposto. Un percorso raccontato da Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, che ne sottolinea la straordinaria completezza.

Conte lo ha modellato stagione dopo stagione, esaltandone leadership e duttilità. McTominay è stato seconda punta accanto a Lukaku, mezzala devastante negli spazi centrali, esterno funzionale alle esigenze di squadra, fino a diventare uomo ovunque in una fase segnata da assenze pesanti e continui adattamenti. Una disponibilità totale, che Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport descrive come uno dei pilastri del trionfo azzurro.

Il breve ma intenso esperimento dei “Fab Four” ha acceso il Maradona. Per far convivere McTominay con De Bruyne, Conte ha ridisegnato il centrocampo: Lobotka e Anguissa nei ruoli più naturali, libertà totale a KDB e nuovi sacrifici richiesti allo scozzese. Missione compiuta, anche a costo di rinunciare a qualche gol. Quando poi l’emergenza è diventata cronica, la coppia McTominay–Elmas si è presa la regia, il lavoro sporco e la responsabilità di tenere il Napoli agganciato al tandem milanese, spingendolo fino alla Supercoppa di Riad, come evidenzia ancora Antonio Giordano sulle colonne della Gazzetta dello Sport.

Il 2025 di McTominay è stato un inno alla felicità. Le lacrime al Maradona per uno scudetto che rompeva un tabù personale, il riconoscimento come miglior calciatore della stagione e una produzione offensiva impressionante: otto dei dodici gol concentrati in un semestre iniziato il 4 gennaio a Firenze, uno dei primi crocevia di un cammino destinato alla storia. Un’annata irripetibile, raccontata con toni quasi epici dalla Gazzetta dello Sport attraverso la firma di Antonio Giordano.

Ma non è finita qui. McTominay ha voluto spingersi oltre, trascinando anche la Scozia al Mondiale dopo 28 anni, eliminando la Danimarca di Hojlund con un gol destinato a restare iconico. Il 2026 lo attende negli Stati Uniti, ma prima c’è ancora Napoli: una città che lo ha rapito con la sfilata sul Lungomare e che sogna di rivedere quella scena. Due punti dall’Inter, uno dal Milan, e una Champions da rigiocare con ambizione. Perché, come suggerisce Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, la vita – calcistica e non – è adesso. E Scott McTominay ne è il protagonista assoluto.

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redazione