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Aperturedestra

Gazzetta dello Sport: “Napoli, la “fusione fredda” tra De Bruyne e McTominay: Conte ha trovato l’equilibrio”

Averne, di questi problemi. Perché, come scrive Marco Ciriello sulla Gazzetta dello Sport, quando si mettono insieme due talenti come Kevin De Bruyne e Scott McTominay, il “problema” diventa un lusso. Il Napoli di Antonio Conte sta vivendo una nuova fase di evoluzione, proiettandosi in quella dimensione che unisce modernità e tradizione. Solo un anno fa, nel luglio 2024, nessuno avrebbe immaginato che De Laurentiis e il direttore Manna sarebbero andati fino a Manchester — da entrambe le sponde — per un doppio colpo da sogno: 30 milioni allo United per McTominay e 10 milioni di bonus a marzo 2025 per l’arrivo del fuoriclasse del City.

Come sottolinea Marco Ciriello nelle pagine della Gazzetta dello Sport, il progetto tecnico di Conte è ambizioso ma non privo di complessità. La “fusione fredda” tra i due campioni richiede tempo e logica. I segnali positivi, però, non sono mancati: la girata di testa di McTominay e la punizione vincente di De Bruyne all’esordio di Reggio Emilia hanno subito fatto intravedere la loro sintonia. Poi il belga ha preso in mano il centrocampo, con tre gol in campionato e due assist in Champions, mentre lo scozzese ha vissuto una fisiologica flessione. Da qui la leggenda metropolitana: “coesistenza difficile”.

Nel suo approfondimento per la Gazzetta dello Sport, Marco Ciriello spiega che Conte, per valorizzare entrambi, ha modificato il sistema passando dal 4-3-3 al 4-1-4-1, trovando una soluzione di equilibrio tattico. McTominay è stato spostato leggermente a sinistra, in una posizione più dinamica, mentre De Bruyne ha libertà totale di movimento tra centro e fascia, libero di illuminare il gioco come un rabdomante del talento. Un assetto fluido, dove l’esperienza del belga — diciannove trofei in dieci anni al Manchester City — si fonde con l’energia e la duttilità dello scozzese.

Come racconta ancora Marco Ciriello sulla Gazzetta dello Sport, fuori dal campo la coppia ha costruito anche un legame personale: entrambi vivono a Varcaturo, nello stesso parco abitato da molti giocatori del Napoli, e le rispettive mogli si frequentano spesso sui campi di padel a Giugliano. Un’amicizia che si riflette sul campo, dove Conte ha plasmato un Napoli dai “piedi buonissimi”, capace di staccarsi dai rigidi numeri dei moduli per affidarsi all’estro e alla visione dei suoi due registi.
Il sogno resta lo stesso: uno scudetto-bis nel segno del talento e dell’armonia. E allora, come direbbero a Manchester, qual è davvero il problema?

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redazione