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Senza Lukaku, De Bruyne e Anguissa, il Napoli si affida a Scott McTominay. Come scrive Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, il centrocampista scozzese diventa il simbolo della notte Champions contro il Qarabag, avversario tutt’altro che morbido nonostante il nome “oscuro” e la scarsa familiarità con il grande pubblico.
La rovesciata che sposta il destino
Sebastiano Vernazza ricorda sulle pagine della Gazzetta dello Sport che McTominay arriva da un gesto tecnico spettacolare: la rovesciata contro la Danimarca che ha lanciato la Scozia verso il Mondiale 2026. Un’esecuzione a 2 metri e 53 da terra, paragonata dallo stesso Vernazza su Gazzetta dello Sport ai colpi acrobatici di Cristiano Ronaldo.
Lo scozzese ha già segnato tre reti in Champions e oggi servirebbe un altro colpo pesante: non per la bellezza, ma per la classifica. Il Napoli ha accumulato solo 4 punti in quattro partite e, come ricorda ancora Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, per accedere ai playoff servono almeno 11-12 punti. Tradotto: Napoli-Qarabag è quasi un dentro o fuori.
Cinque anni senza Diego
La vigilia coincide con il ricordo della morte di Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Vernazza, sulla Gazzetta dello Sport, ripercorre il dolore di Napoli e l’eredità lasciata da Diego: la città lo celebra come un dio pagano, lo stadio porta il suo nome, le strade custodiscono la sua memoria.
Conte, che lo affrontò da giocatore ai tempi del Lecce, ha evocato Diego per motivare la squadra: «Sarebbe bello dedicargli una vittoria».
Conte e il nuovo sistema
La crisi del centrocampo ha spinto Conte a rafforzare le corsie e a scegliere il 3-4-2-1, lo stesso che ha piegato l’Atalanta con le ali protagoniste: doppietta di Neres, gol di Lang. Politano potrebbe tornare dal primo minuto, ma lo spartito resta invariato: due laterali alti, due in spinta dietro (Di Lorenzo e uno tra Gutierrez e Olivera).
Il Qarabag non è un’esca
Gli azeri hanno battuto Benfica e Copenaghen, pareggiato con il Chelsea e perso solo a Bilbao. Sono a quota 7, tre punti più del Napoli. Il loro attacco, con Duran e Andrade, è rapido, tecnico e imprevedibile negli scambi di posizione.
Il club, controllato dal colosso Azersun — gigante dell’economia azera — ha mezzi e struttura per competere. A Napoli non si presenta per fare presenza: corre per i playoff esattamente come gli azzurri.