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Conte - fonte lapresse - napolipiu.com
La premessa è quasi “tabucchiana”. A parlare non è Pereira, ma Antonio Conte, e il senso del discorso è netto: il Napoli non può essere messo sullo stesso piano di Juventus, Inter e Milan. Valore patrimoniale, monte ingaggi, strutture e seconde squadre rappresentano ancora un divario evidente. Un concetto sviluppato in modo dettagliato da Francesco Pietrella sulla Gazzetta dello Sport, partendo proprio dalle parole dell’allenatore azzurro.
Sul valore patrimoniale, il Napoli è in costante ascesa. L’ultima analisi di Football Benchmark, richiamata da Francesco Pietrella sulla Gazzetta dello Sport, certifica un aumento del 20% che porta il club azzurro a superare il miliardo di euro, collocandolo al 17° posto in Europa. In Italia, però, il confronto resta impietoso: Juventus, Inter e Milan viaggiano rispettivamente su valori di 1,65, 1,7 e 1,8 miliardi. A livello mondiale domina il Real Madrid, seguito da Manchester City e Manchester United. Nonostante ciò, negli ultimi dieci anni il Napoli è la terza società italiana cresciuta di più, con un +178%.
Diverso il discorso sul monte ingaggi. Qui il Napoli ha accelerato con decisione. Come ricostruisce Francesco Pietrella sulla Gazzetta dello Sport, il club azzurro ha aumentato il costo della rosa di 41 milioni rispetto alla scorsa stagione, arrivando a circa 133 milioni lordi, praticamente in linea con l’Inter e davanti a Juventus e Milan. Un salto evidente se si guarda al recente passato: dai 76,5 milioni dell’anno dello scudetto 2022-23 si è passati progressivamente alla tripla cifra, anche grazie a investimenti importanti e alla scelta di affidare la panchina a Conte, oggi l’allenatore più pagato della Serie A.
Il capitolo seconde squadre, invece, rafforza la tesi dell’allenatore. Juventus, Milan, Inter e Atalanta dispongono tutte di una squadra B, strumento fondamentale per la valorizzazione dei giovani e la creazione di plusvalenze. Il Napoli no. E non per una scelta tecnica, ma strutturale. Come spiegato ancora da Francesco Pietrella sulla Gazzetta dello Sport, il club non dispone al momento delle infrastrutture necessarie per sostenere un progetto di questo tipo.
Ed è proprio sulle strutture che il gap resta più profondo. Juventus, Inter e Milan possiedono centri sportivi di proprietà, i bianconeri anche lo stadio. Il Napoli, invece, si allena ancora a Castel Volturno, in concessione da oltre vent’anni, con servizi inferiori rispetto ai grandi poli europei. Il nuovo centro sportivo annunciato a Succivo rappresenta un passaggio chiave per il futuro, ma non sarà operativo prima del 2028. Nel frattempo, la quotidianità resta più complessa. Un quadro che, come conclude Francesco Pietrella sulla Gazzetta dello Sport, spiega perché Conte abbia deciso di alzare il tema: il Napoli cresce, vince e investe, ma per rendere strutturali i successi deve colmare definitivamente questo divario.