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Nel suo approfondimento pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, Vincenzo D’Angelo racconta il primo vero faccia a faccia tra Antonio Conte e la squadra dopo il terremoto emotivo seguito alla gara di Bologna. Come ricostruito dalla Gazzetta dello Sport, questa volta niente toni duri né musi lunghi: tecnico e giocatori si sono guardati negli occhi per un confronto necessario, costruttivo, per ritrovare compattezza e iniziare la risalita.
Secondo quanto riportato da Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, la squadra è consapevole delle prestazioni insufficienti delle ultime settimane, ma anche delle proprie qualità tecniche e morali. Fino a Bologna il Napoli era primo in classifica e resta pienamente in corsa sia per il campionato sia per la Champions, dove gli azzurri sono ancora in zona playoff. Ma le prossime tre partite – Atalanta, Juventus e Roma – potrebbero indirizzare il futuro.
Il confronto si è consumato nella sala video di Castel Volturno, come riferisce la Gazzetta dello Sport: un luogo simbolico, dove lo staff ha analizzato errori, atteggiamento e soluzioni. Conte pretende una squadra «compatta, affamata, feroce», capace di riportare in campo quell’identità emotiva che l’anno scorso aveva condotto allo scudetto. E soprattutto di abbandonare egoismi e personalismi: il concetto dell’“orticello” evocato dal tecnico a Bologna resta sul tavolo.
Nell’articolo della Gazzetta dello Sport, D’Angelo spiega come la pausa abbia permesso al tecnico di riflettere e trovare le corde giuste da toccare. Il gruppo ha riconosciuto i propri errori e sa di non aver fatto abbastanza per onorare la maglia. Conte stesso non si è tirato fuori, mettendosi «sul banco degli imputati». Ora la missione è una sola: riscattarsi. Con un patto rinnovato, fedele alla promessa fatta all’arrivo: «Rendervi sempre orgogliosi di noi».
La risposta, però, dovrà arrivare dal campo. Da subito. Perché – come chiosa la Gazzetta dello Sport – il tempo dei bonus è finito: solo ritrovando mentalità, spirito collettivo e fame il Napoli potrà dimostrare che questo periodo è stato soltanto una parentesi.