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Aperturedestra

Gazzetta dello Sport: “Colloqui con tutti per ritrovare la squadra scudetto”

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, quando i cancelli di Castel Volturno si riapriranno e l’auto di Antonio Conte entrerà nel piazzale, la scena sarà chiara: il gruppo sarà dimezzato. Le facce sono le stesse, certo, ma i presenti molti meno. Gli azzurri impegnati con la Nazionale rientreranno solo in giornata, passando prima da casa; gli stranieri sbarcheranno alla spicciolata, qualcuno stasera, altri domani, Olivera addirittura mercoledì. E per un confronto totale sulle «picconate» di Bologna servirà la presenza di tutti, tranne De Bruyne, rimasto in Belgio per recuperare.

CHI C’È E CHI MANCA: IL NAPOLI DIVISO (Gazzetta dello Sport)

La Gazzetta dello Sport sottolinea come esistano due Napoli:

Quello nel mondo, con i leader tecnici (Lobotka, McTominay, Rrahmani, Hojlund, Olivera) concentrati sulle qualificazioni verso Canada, Messico e Stati Uniti 2026.

Quello a Castel Volturno, composto da ciò che resta dei “15 superstiti” evocati da Conte.

Tra i presenti, ci saranno Milinkovic-Savic, alto quasi quanto Lucca (2.01), il poderoso Beukema, Juan Jesus, Marianucci, il più minuto Gutierrez, facilmente confondibile con Vergara. E poi Neres, Mazzocchi, il giovane Ambrosino e Contini, che — come evidenzia la Gazzetta dello Sport — poco c’entra con questo terremoto.

Gli infortunati non spariranno: Lukaku e Meret, Anguissa alle prese con l’ambiente dell’infermeria, Spinazzola in ripresa, Gilmour che vorrebbe star meglio. Tutti parte della fotografia di un gruppo che prova a rialzarsi.

OTTO GIORNI DOPO: CLIMA ANESTETIZZATO O FERITE APERTE?

Sono trascorsi otto giorni da Bologna, compresi i tre di permesso concessi a Conte. Abbastanza, secondo la Gazzetta dello Sport, per attenuare il clima avvelenato. Anche perché davanti c’è un inferno di due mesi senza pause, e conviene affrontarlo senza macchie né paure.

Resta da capire:

ci sono scontenti?,

chi sono?,

e perché?

Oppure sarà preferibile mettere una pietra sopra tutto e concentrarsi sul resto: questioni tecniche, condizioni fisiche, e — non ultimo — l’aspetto psicologico. Perché il Napoli, per tornare a essere se stesso, dovrà prima guardarsi negli occhi. Tutti, uno per uno.

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redazione