Federico II, il sovrano più illuminato del Duecento, fu perseguitato e infamato. Il papato lo tacciò di essere l’Anticristo

 

Federico II, il sovrano più illuminato del Duecento, fu perseguitato e infamato da una schiera di papi: Crudele, tiranno, sadico, sultano battezzato, eretico… L’imperatore fu accusato anche di avere concubine arabe. Non bastava scomunicarlo e ordinare di deporlo. Il papato lo tacciò di essere l’Anticristo e indisse persino una crociata contro di lui, “figlio e allievo di Satana”.

Di: Massimo Manzo giornalista- Focus

Federico II, il sovrano più illuminato del Duecento, fu perseguitato e infamato

“È salita dal mare una bestia […] coi piedi dell’orso, la bocca feroce del leone, le altre membra come il leopardo, che apre la bocca per bestemmiare il nome di Dio”. È così che in un’enciclica del 1239 papa Gregorio IX descriveva Federico II di Svevia, paragonandolo al mostro dell’Apocalisse. Sembra incredibile, ma uno dei sovrani più illuminati del Medioevo fu per decenni al centro di una feroce “campagna di stampa” che lo dipinse come un sadico torturatore, un crudele tiranno e un eretico.

Per i suoi sostenitori Federico II fu un buon imperatore, in grado di difendere i diritti dell’Impero romano-germanico e del Regno di Sicilia dalle ingerenze del papato.

Ma per i suoi nemici divenne il persecutore della Chiesa e l’oppressore della libertà dei Comuni dell’Italia Settentrionale. Per alcuni era il predecessore dell’Anticristo se non l’Anticristo stesso». I principali artefici di quella che oggi chiameremmo “macchina del fango” furono i papi, che agirono a suon di scomuniche, intrighi politici e di una micidiale propaganda.

Fu in particolare il patriarca latino di Gerusalemme Geroldo a sostenere che l’imperatore preferisse le usanze islamiche a quelle cristiane. Secondo le dicerie riportate dal benedettino inglese Matthew Paris, inoltre, Federico avrebbe avuto concubine arabe. Non bastasse, la Chiesa rimproverò a Federico di aver permesso ai musulmani siciliani, che si erano rivoltati contro di lui, di professare liberamente la propria religione, dopo averli sconfitti e deportati in massa a Lucera (Foggia)

Una terribile vendetta

Durante il suo regno Federico fu costretto a combattere contro numerosi nemici, ma dietro gran parte dei complotti contro lo Svevo vi fu lo zampino della Chiesa di Roma, che tentò in tutti i modi di minarne l’autorità. Una delle congiure più pericolose fu ordita da papa Innocenzo IV tra il 1245 e il 1246. Tessendo una complicata trama, il pontefice vi coinvolse un gran numero di nobili, alcuni dei quali strettissimi collaboratori o addirittura imparentati con Federico. Violenta vendetta.

Il piano prevedeva di uccidere l’imperatore in un banchetto, insieme al figlio Enzo e al fedelissimo Ezzelino da Romano, durante la sua permanenza a Parma. Nel frattempo, truppe pontificie guidate dal cardinale Raniero Capocci sarebbero dovute penetrare in Umbria appoggiando una rivolta anti imperiale.

Informato per tempo della congiura, però, Federico la neutralizzò, riuscendo a catturare gli ultimi fuggitivi, rifugiati nella fortezza di Capaccio (Salerno).

Su di loro si scatenò la terribile vendetta dell’imperatore, che dopo averli mutilati e accecati, li giustiziò in modo atroce: alcuni furono arsi o squartati vivi, altri ancora rinchiusi in un sacco con dei serpenti velenosi e gettati in mare, come prevedeva un’antica legge romana contro i parricidi.

Contropropaganda.

Ma come reagì Federico a tante micidiali falsità? :Secondo quanto accertato sul tema, nonostante i suoi violenti contrasti con i papi lo Svevo si ritenne sempre un buon cristiano, smentendo energicamente le accuse di essere un miscredente.

Per far ciò si servì degli intellettuali di corte a lui vicini, che scatenarono una propaganda uguale e contraria a quella della Chiesa, usando anche loro un arsenale di profezie e paralleli biblici.

E se per i papi Federico era l’Anticristo in persona, l’imperatore non esitò a presentarsi come il successore di re Davide o a paragonarsi in alcune occasioni a Cristo.

 

 

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