Renica: “La percentuale più alta di colpa è di ADL. Giocando così si rischia anche a Monza”

L’ex calciatore Renica critica la gestione del Napoli: errori, mancanza di cuore e rapporti tesi con i giocatori. 

In una recente intervista alla trasmissione “Legends”, l’ex calciatore azzurro Alessandro Renica ha espresso un duro giudizio sull’andamento del Napoli nella stagione post-scudetto. Renica ha focalizzato la sua analisi sugli errori gestionali che, a suo dire, hanno compromesso le prestazioni della squadra partenopea.

“Sono settimane che parliamo sempre degli stessi errori difensivi”, ha affermato Renica, riferendosi alle lacune nella linea difensiva del Napoli. “Questa squadra aveva tutte le possibilità di giocarsela fino alla fine per la qualificazione Champions, invece non si è posto rimedio a queste continue interpretazioni sbagliate, soprattutto della linea difensiva. E nonostante il calendario favorevole. Giocando così, anche a Monza si rischia di pagare dazio. Credo che la percentuale più alta di colpa sia del presidente”, ha aggiunto.

L’ex calciatore ha anche criticato il clima instabile nello spogliatoio, evidenziando le difficoltà incontrate dagli allenatori nel gestire la squadra. “Lo spogliatoio si è trovato prima ad avere a che fare con Garcia, un allenatore delegittimato dallo stesso patron con frasi non proprio piacevoli”, ha dichiarato Renica. “Poi è arrivato Mazzarri, che, nonostante la sfortuna di non avere Osimhen, ha provato a cercare quegli equilibri che con Garcia non c’erano. E proprio nel momento in cui avrebbe potuto raccogliere i frutti del suo lavoro, è stato mandato via, sostituito da Calzona, che è stato chiamato solo perché vice Sarri prima e nello staff di Spalletti poi, ma non i risultati sperati non sono arrivati”.

Renica ha inoltre sottolineato la mancanza di determinazione da parte dei giocatori, suggerendo una carenza di impegno e passione sul campo. “Purtroppo la squadra non gioca con il cuore, con la cattiveria e quasi, adesso, sembra che vogliano andare via tutti”, ha detto. “Ma la verità è che sono stati commessi errori importanti nei rapporti con gli stessi giocatori, come nel caso dei mancati rinnovi o, per essere più precisi, di Zielinski, addirittura cacciato dalla lista Champions”.

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