È finita ancor prima di iniziare: LACRIME SINNER | Addio al torneo di Roma
L’attesa era enorme, ma le parole di Sinner hanno spento ogni illusione: Roma non sarà il suo palcoscenico.
Jannik Sinner non è più solo un tennista: è diventato un simbolo. Un volto pulito, determinato, gentile, ma spietato in campo. Il numero due del ranking mondiale rappresenta il presente e il futuro di questo sport, e l’Italia si è stretta attorno a lui con un affetto travolgente.
Dai primi successi nei tornei minori alla consacrazione agli Australian Open, fino alla recente lotta con Djokovic e Alcaraz per la vetta del tennis mondiale, il suo percorso ha un solo filo conduttore: la crescita costante.
Oggi ogni suo match è un evento, ogni sua parola una notizia. È la “Sinner-mania”, esplosa con la naturalezza con cui Jannik ha messo in fila i migliori al mondo. Il Foro Italico era pronto ad accoglierlo come un eroe, in una delle settimane più attese dal tennis italiano. Ma il sogno, questa volta, sembra destinato a restare incompiuto.
Il pubblico romano, che aspettava solo il momento di vederlo in campo, dovrà probabilmente fare a meno del proprio idolo. Sinner si è presentato in conferenza stampa visibilmente provato, e le sue dichiarazioni lasciano poco spazio alla speranza. Non ha annunciato ufficialmente il forfait, ma è parso chiaro che la priorità sia un’altra.
Roma può aspettare
“Voglio capire a che livello mi trovo davvero. Non ha senso giocare se non sono competitivo.” Con queste parole, Sinner ha fatto intendere che Roma potrebbe non vederlo protagonista. Una frase che pesa più di un ritiro, perché arriva da chi, da mesi, lotta con fastidi fisici che rischiano di compromettere l’intera stagione.
Nessun dramma, ma tanta lucidità: Jannik sa che forzare ora sarebbe un errore. E se c’è una cosa che non gli manca, è proprio la capacità di fare scelte mature, anche quando sono impopolari.
La pressione di un popolo
La responsabilità di essere diventato il simbolo di un’intera nazione si fa sentire. “In Italia mi sento voluto bene. Penso che la gente si riconosca nella mia storia, nel mio lavoro”, ha detto con la solita pacatezza. Ma dietro le parole si percepisce il peso dell’attesa, della pressione, delle aspettative. E forse, proprio per questo, Roma diventa un lusso da rinviare.
Per quanto il pubblico italiano lo voglia a Roma, Sinner ha la testa altrove. Il Roland Garros è l’obiettivo vero. Non solo per il prestigio dello Slam, ma anche per una questione di strategia fisica e mentale. Se c’è un torneo in cui vuole arrivare al massimo, è proprio quello. Il forfait ufficiale non è stato ancora comunicato, ma il messaggio è già chiaro. Il sogno romano si allontana, e con esso la possibilità di vedere Sinner trionfare nel proprio paese. Un arrivederci doloroso, ma forse necessario. Perché nella mente di Jannik, più forte di tutto, c’è solo una parola: vincere.