Diawara dal calcio in strada al Bernabeu. Protagonista di una scalata pazzesca: in tre anni è passato dalla Guinea al tempio del calcio in Europa.
Di: Fabio Mandarini CDs
Diawara dal calcio in strada al Bernabeu di Madrid
Poco più di due anni fa, appena arrivato a San Marino, Amadou Diawara possedeva un jeans, una maglietta e un paio di scarpe, e portava con sé una busta di plastica da supermercato con lo spazzolino e qualche effetto personale. Stop.
Non aveva mai fatto colazione in vita sua e non aveva idea delle comodità, però sapeva già giocare a calcio: l’aveva imparato per le strade della Guinea, il suo Paese.
Il San Marino lo provò, lo apprezzò e lo ingaggiò: garantendogli vitto, alloggio e un primo rimborso mensile di 300 euro. Trecento: una miseria, certo, ma quantomeno la dignità e la possibilità di inseguire il sogno.
Tutto chiaro? Ecco: questa è la storia di un sogno. Di un eroe di 19 anni e di un grande talento che in due anni, dal giorno della prima partita in Lega Pro a oggi, è arrivato al Santiago Bernabeu partendo dallo stadio Olimpico di Serravalle: tutti devono saperlo. E anzi, quando mercoledì comincerà Napoli-Real, il mondo si accorgerà anche che lui, Diawara il guerriero, è il più giovane calciatore della grande notte di Champions.
Diciamola tutta: per la bellezza della sua storia, per la caparbietà e il suo talento, vederlo in campo mercoledì al Bernabeu con il Real dal primo minuto sarebbe il top. Il massimo. Amadou è in vantaggio rispetto a Jorginho, rafforzato dalle ultime prestazioni e anche da quanto dimostrato a Lisbona con il Benfica, altra sfida fondamentale di coppa, ma comunque vada sarà comunque titolare di un bel primato: è lui, dall’alto dei suoi 19 anni, il più giovane della notte di Champions del Bernabeu. Il baby Galactico. Però vestito d’azzurro