Di Fusco critica la gestione del Napoli: analisi a tutto tondo sul tecnico azzurro, sui rinnovi e le frizioni nello spogliatoio.
Raffaele Di Fusco, ex calciatore del Napoli, ha espresso apertamente le sue critiche nei confronti dell’attuale andamento della squadra azzurra durante un’intervista a 1 Station Radio, nel corso di 1 Football Club. Le sue dichiarazioni puntano a mettere in luce diversi aspetti critici della gestione.
Di Fusco inizia analizzando la recente debacle contro il Torino, attribuendo a Walter Mazzarri la piena responsabilità dell’evento. L’ex calciatore solleva la questione sulla tutela e difesa del tecnico nei confronti del gruppo squadra, suggerendo che ci potrebbe essere un eccesso di protezione da parte della società. Tuttavia, riconosce l’importanza di difendere la squadra senza creare alibi interni.
“Mazzarri si è assunto tutte le responsabilità della debacle contro il Torino. Non crede sia eccessiva la tutela che il tecnico garantisce al gruppo squadra? È normale che ci sia una forma di difesa da parte prima della società e poi dell’allenatore. In questi casi si deve fare così, si deve proteggere la squadra. Fermo restando che non si creino alibi all’interno, ma non credo sia ciò che è successo. Mazzarri ha parlato di una responsabilità dovuta sia alla sua assenza in panchina, e non ritengo sia veritiero, sia dovuta a dei carichi di lavoro in settimana. In quest’ultimo caso, potrebbe essere una giustificazione plausibile”.
Un punto centrale delle critiche di Di Fusco riguarda i rinnovi contrattuali, in particolare quello di Victor Osimhen. Il calciatore sostiene che il rinnovo potrebbe essere interpretato come un regalo di Natale non tanto ai tifosi, ma piuttosto a sé stesso, sottolineando la prospettiva di una futura cessione. Questa situazione, secondo Di Fusco, potrebbe generare frizioni nello spogliatoio, citando il caso di Kvaratskhelia come esempio di malcontento.
“Come si gestisce uno spogliatoio con alcuni scontenti tra rinnovi e querelle tra agenti? Le difficoltà riscontrate da Mazzarri nel percorso sono anche queste. Più danni di così, in una gestione autonoma da parte del presidente De Laurentiis, non si potevano fare. Quando ha rinnovato Osimhen si è parlato di un regalo di Natale. A mio avviso, non è un regalo ai tifosi quanto a sé stesso. Un rinnovo propedeutico alla cessione il prossimo anno. Sono situazioni che possono compromettere anche alcune dinamiche nello spogliatoio, portando qualcuno a mugugnare, come nel caso di Kvaratskhelia”.
L’ex calciatore critica anche la gestione autonoma da parte del presidente De Laurentiis, sottolineando le difficoltà derivanti da una decisionalità totalmente autonoma.
“Le frizioni che si creano nello spogliatoio sono anche dovute ad una gestione non ottimale da parte della società, che vive delle difficoltà di una assoluta autonomia decisionale. Anche per quanto riguarda il ritiro, questo può essere utile soltanto se fatto in un certo modo. Quel di cui avrebbe bisogno Mazzarri è il lavoro, ma un ritiro fatto in hotel, anziché in un centro sportivo, viene interpretato soltanto come una misura punitiva”.