Emergono nuovi dettagli nell’inchiesta plusvalenze che ha coinvolto la Juventus, si parla di società satellite e del Sassuolo.
Su Il Fatto Quotidiano viene ricostruito, attraverso gli atti della guardia di finanza, il rapporto tra Sassuolo e Juventus e si parla anche di “accordi non depositati e non resi pubblici». In particolare Il Fatto si sofferma sui documenti agli atti dell’inchiesta che si riferiscono a Merih Demiral e Hamed Traoré.
La Guardia di Finanza segnala: “Tali accordi avrebbero generato in capo alla Juventus impegni di natura economico-finanziaria i cui effetti non sarebbero stati rilevati nei relativi bilanci“.
Durante l’inchiesta emergono scritture private mai registrate. In particolare si parla dell’affare Demirl passato alla Juve nel 2019. Il Fatto Quotidiano ricostruisce la questione e scrive di un accordo pregresso
per la cessione alla Juventus. Ma non è tutto: è proprio la Juventus a gestire, dietro le quinte, l’arrivo del difensore turco al Sassuolo. Lo dimostrano alcune mail tra i dirigenti del club bianconero del 30 gennaio 2019. I dirigenti sono: Fabio Paratici, Federico Cherubini, Cesare Gabasio e Maurizio Lombardo. Il Fatto ne riporta il contenuto.
“Alle 18.27 del 30 gennaio Paratici scrive: «Mi sta chiamando agente calciatore (Trimboli Frank, n dr )… posso dire di andare a firmare? Prima vorrei che documento fosse firmato da loro (dal Sassuolo, ndr) fatemi sapere». E ancora, dieci minuti dopo, sempre Paratici scrive: «Cesare e Federico (Gabasio e Cherubini, ndr) inviate tutto a Fabris Andrea (segretario generale del Sassuolo, ndr), fatevi firmare e quando abbiamo documento firmato avvisate Trimboli che può andare a firmare dal Sassuolo grazie». Alle 19.24 è Cherubini a rispondere: «Mi ha chiamato sia Fabris che Gianni Rossi (Rossi Giovanni, dirigente del Sassuolo, ndr ). Stanno modificando alcune cose non rilevanti (a detta loro) e rimandano tutto. Chiedono possibilità intanto di far andare calciatore alla Master (…) x firmare tutti i documenti perché devono sistemare delle cose e non vogliono perdere tempo. Frank (Trimboli, ndr) può anche tenere contratto in mano fino a quando non mandano scrittura firmata. Fammi sapere se possiamo autorizzarli ad andare». Paratici interviene: «Digli a Frank di non firmare sino a quando x te non è ok»“.
Alle 19.42 Fabris invia ai dirigenti bianconeri una nuova versione della bozza di accordo su Demiral con alcune modifiche apportate dal Sassuolo. Bozza che alle 20.22 viene girata a Gabasio che risponde quasi subito allegando un ulteriore documento e scrivendo:
«[…] come d’accordo ecco il testo definitivo che chiedo cortesemente a Giovanni (verosimilmente Carnevali Giovanni, ndr) di siglare e firmare e di farmi avere a mezzo mail (…)»”.
Per la Guardia di Finanza, scrive il quotidiano, si tratta dell’ultima versione dell’accordo, che poi sarà firmato da Carnevali e Paratici. In esso è incluso, scrivono i finanzieri.
“Il diritto di opzione in favore della Juventus per acquisire a titolo definitivo Demiral poteva essere esercitato a partire dal luglio 2019 e fino al 17 gennaio 2022 (per corrispettivi compresi tra i 12 e i 28 milioni)”.
La Guardia di Finanza spiega pure che, “indipendentemente dall’esercizio dell’opzione”, la Juventus si “obbligava a
rimborsare” al Sassuolo 4 milioni entro il 31 luglio 2019 “nei modi, nei termini ed alle condizioni previsti dai regolamenti in vigore”. Sempre la Finanza annota che alla prima finestra di mercato utile, cioè il 5 luglio 2019, la Juventus ha effettivamente acquisito i diritti economici di Demiral ma ad un corrispettivo diverso da quello pattuito”.
Sempre su Il fatto si legge
“L’ipotesi investigativa è che nei 18 milioni dell’accordo sia “stato incluso quantomeno l’importo in ogni caso dovuto al Sassuolo, indipendentemente dall’esercizio dell’opzione (pari a 4 milioni)”.
Tale sospetto è confermato, secondo gli inquirenti, da un’altra mail del 13 giugno 2019, inviata da Paratici a Lombardo, Cherubini e Gabasio.
“Paratici, ricordando gli accordi assunti con il Sassuolo, scrive: «Loro (il Sassuolo, ndr) vogliono 16 mii (16 milioni di euro, ndr), e non 12 perché dicono che i 4 sono dovuti a priori … parliamone». L’informativa della Guardia di Finanza sull’operazione Demiral è stata inviata alla procura di Modena che ha aperto un fascicolo d’indagine”.