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Calcio Napoli

De Laurentiis tra Conte e il futuro: «Il secondo scudetto è stato un thriller»

LISBONA – «Il primo scudetto era quasi scontato alla fine, il secondo è stato sofferto, un thriller, e lo abbiamo goduto di più». Aurelio De Laurentiis torna a segnare una linea di demarcazione tra il Napoli di Spalletti e quello di Conte. Lo fa a Lisbona, a margine della cerimonia di consegna del premio della Gazzetta dello Sport come “squadra dell’anno”, ribadendo ancora una volta il rapporto speciale che lo lega al tecnico salentino. Parole riportate da Il Mattino, che racconta una serata densa di significati sportivi e istituzionali.

«Tutto è nato alle Maldive tanti anni fa, lo ascoltavo con grande passione. Aveva una voglia di vincere che mi colpì subito», ha spiegato il presidente azzurro. «Ora ci sentiamo ogni giorno. Conte ha una fame incredibile, non è mai sazio. A volte vedo persone che si demotivano dopo il successo, lui invece no. È una fame che dovremmo avere tutti». Un attestato di stima forte, che Il Mattino inserisce nel solco di un rapporto definito ormai “idilliaco”.

Inevitabile poi lo sguardo al futuro del club, legato alle infrastrutture. «Speriamo di riuscire a fare il mio stadio, intanto devo costruire il nuovo centro sportivo. L’obiettivo è dare un’implementazione importante nel giro di quattro anni», ha spiegato De Laurentiis. Il tema economico resta centrale: «Quando vedi che a San Siro una semifinale di Champions porta 14 milioni e il Napoli nell’ultima gara di coppa ha incassato 1,4 milioni, capisci bene il gap da colmare». Nei giorni scorsi, ricordano ancora le cronache de Il Mattino, il patron aveva parlato di un nuovo impianto con «almeno 120 box» per ridurre le distanze con Milan e Inter.

Mercoledì, però, De Laurentiis non ha seguito la squadra a Lisbona. Il Napoli è rientrato in anticipo per evitare il caos generato dallo sciopero generale che ha paralizzato il Portogallo. Una protesta massiccia, la più importante degli ultimi quindici anni, che ha bloccato soprattutto i trasporti. Lisbona si è svegliata in una strana quiete: traffico ridotto, musei chiusi, pochi autobus in funzione. Migliaia di tifosi napoletani sono rimasti intrappolati nella capitale portoghese, come racconta Il Mattino, tra voli cancellati, riprogrammati e poi nuovamente annullati.

L’ironia della sorte ha voluto che uno dei pochi aerei riusciti a decollare fosse proprio il diretto EasyJet per Napoli delle 17.50. Per gli altri, ore difficilissime: circa 200 tifosi ancora bloccati in aeroporto, mentre su quasi cinquemila arrivati a Lisbona si è abbattuto un vero caos organizzativo.

Sul fronte legale, Angelo Pisani, presidente di “Noi Consumatori”, ha annunciato una class action per ottenere indennizzi immediati. «Alcune compagnie – denuncia – invece di garantire l’assistenza prevista dalle norme europee starebbero chiedendo il pagamento di nuovi biglietti a cifre abnormi». Sulla stessa linea Erich Grimaldi, storico legale dei tifosi azzurri: «Anche in caso di sciopero, i passeggeri hanno diritti precisi e inderogabili. Lo sciopero può escludere l’indennizzo economico, ma non il dovere di assistenza e di riprogrammazione del viaggio». Un richiamo netto, rilanciato da Il Mattino, a tutela di cittadini e tifosi lasciati nel caos.

Tra riflessioni sul presente, progetti futuri e disagi vissuti dai sostenitori, Lisbona si è così trasformata in uno snodo simbolico della stagione del Napoli: tra ambizioni europee, fame di vittorie e la necessità di colmare un gap strutturale che va ben oltre il campo.

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redazione