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De Laurentiis: "Napoli-Juventus è il derby d'Italia, spero che Benitez resti"

Il patron azzurro esprime le proprie considerazioni sulla partita di domenica sera contro la Juventus

 

Intervistato dai colleghi de “La Repubblica”, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis parla del match in programma domenica sera al “San Paolo” contro la Juventus e di mercato.

Napoli contro Juve, atto numero 159…

“Per me è il derby nazionale: la Juve non è una squadra torinese, ha un tifo trasversale in tutta l’Italia, perfino nella nostra città. Ma Il Napoli è la bandiera del meridione “.

Dall’ultima sono passati appena 18 giorni e già le tocca la rivincita

“Siamo pronti: ma non è un bene per i tifosi che lo stesso show debba già riandare in scena. La Supercoppa era prevista per agosto, poi siamo stati costretti a spostarla a dicembre, per colpa dei preliminari di Champions: non c’erano altre date”.

Partita speciale: per 50 mila

“Stavolta invece il San Paolo potrà riempirsi e ne sono felice. Sarà anche l’occasione per onorare un grande artista come Pino Daniele. Ma è un peccato giocarla in un impianto non all’altezza. Ci sarà perfino una parte di curva inagibile. Purtroppo il Comune è sempre più assente e io sono preoccupato: per il futuro del calcio a Napoli e di tutta la città”.

Da che dipende l’emergenza del San Paolo?

“Dai ritardi dell’amministrazione, giganteschi. Il nostro stadio è inadeguato, manca anche la manutenzione: ci siamo vergognati d’ospitare club come Bayern, Arsenal, Manchester”.

Il Napoli non può nulla?

“Il Napoli ha anticipato parecchi milioni, in lavori d’urgenza, per dare un po’ di decoro e dignità al San Paolo. Dovrebbe essere lo stadio della terza città di Italia, o no?”

È un po’ invidioso anche della Juve?

“Mai provato invidia. Alla Juve ruberei solo la continuità: il club bianconero ha una proprietà storica e consolidata. Il Napoli invece è mio da appena due lustri, altrimenti saremmo molto più avanti anche noi. Siamo un’entità nuova, pur avendo conservato per amore e rispetto dei tifosi il nome della società precedente. Ma non siamo nati nel 1926: abbiamo solo dieci anni di vita, pure della mia, che ho dedicato e dedicherò al calcio senza pentimenti. Mi sento un paladino di Camelot”.

E Benitez? Resterà ancora nella sua Tavola Rotonda?

“Ha tutta la mia stima e il mio appoggio. Spero che Rafa resti con noi. Con la qualità di uomini come lui, cresce meglio tutto il contesto. L’incertezza sul suo futuro non mi preoccupa, però. Mazzarri ci ha lasciati dopo quattro anni e un secondo posto, ma siamo riusciti a sostituirlo con un allenatore esperto e di alto livello. Succederà lo stesso anche con Benitez, nel caso: il Napoli continuerà ad avere una guida dello stesso livello per preparazione e capacità”.

S’è già rassegnato a cambiare, allora…

“Macchè. Noi abbiamo un valore aggiunto: una tifoseria super, che hanno in pochi al mondo. Benitez è un calmo-sanguigno, sono certo che abbia percepito la grande differenza. Ma nella vita tutto è possibile: non si può escludere che gli arrivi un’offerta irresistibile dal Circolo dei 5. Per questo dico che dovremo essere pronti a ogni evenienza: la vita del Napoli andrà avanti comunque”.

A proposito: le è piaciuta la goleada di Cesena?

“La prima mezz’ora mi aveva trasmesso un pò di fastidio e ansia. Poi la nostra qualità ha fatto la differenza. Mi è piaciuta l’intesa tra Hamsik e Higuain e il loro abbraccio. La forza del nostro spogliatoio sta crescendo: tutti per uno e uno per tutti. È così che si vince”.

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