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Il presidente del Napoli spiega le ragioni per cui è impossibile ristrutturare lo stadio Maradona o giocare altrove per anni: “Perderemmo 100 milioni di incassi”.
De Laurentiis taglia corto sulle opzioni per il nuovo stadio del Napoli. In un’intervista a Radio Napoli Centrale, il patron azzurro ha spiegato perché non è percorribile la strada della ristrutturazione del Maradona né quella di giocare per anni in stadi più piccoli.
“Mi sembra strano che il sindaco continui a parlare del Maradona ad aspettare una mia proposta. L’ho avvisato che il Maradona non potrà essere oggetto del Napoli”, ha esordito De Laurentiis, motivando: “Con l’architetto Zavanella abbiamo fatto sopralluoghi. Per le modifiche dovremmo costruire uno stadio nello stadio, con il Napoli costretto a giocare per anni altrove”.
L’ipotesi di disputare le partite casalinghe ad Avellino o Benevento per alcuni anni è stata rispedita al mittente con decisione: “Non possiamo perdere 3 anni e 100 milioni di incassi giocando in un altro stadio, per quanto belli siano quelli di Avellino e Benevento ma inferiori alle nostre necessità numeriche”.
De Laurentiis ha quindi spiegato nel dettaglio le difficoltà di un restyling dell’impianto di Fuorigrotta: “Un cantiere aperto non darebbe tranquillità per la sicurezza. Dovremmo avvicinare le curve, verticalizzare i settori e costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio. Abbiamo verificato la mancanza di visibilità attuale”.
Chiosa finale per smentire chi ipotizza un disinteresse del sindaco di Napoli per motivi di tifo: “Non viene allo stadio non perché juventino ma perché impegnato su altri fronti. In tribuna autorità abbiamo difficoltà a capire cosa succeda in campo”.
Insomma De Laurentiis sembra avere le idee chiare: ristrutturare il Maradona è improponibile, così come giocare altrove per anni rischierebbe di far perdere al Napoli oltre 100 milioni di incassi fondamentali. Servono soluzioni alternative concrete.