Calcio Napoli

De Laurentiis: “Con Ancelotti sbagliai due volte. Vi racconto un retroscena su Gattuso”

Aurelio De Laurentiis stima Ancelotti, ma ammette che avrebbe dovuto esonerarlo  molto prima. Il patron rivela un retroscena su Gattuso.

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NAPOLI. Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista al corriere dello sport. Molti i temi trattati dal patron  azzurro, dalla cessione del Napoli, a Sarri, che sfiderà il Napoli nella finale di coppa Italia. Il patron si è soffermato anche sull’esonero di Ancelotti e l’arrivo di Gennaro Gattuso.

De Laurentiis Dopo l’addio di Sarri, decise di ripartire da Carlo Ancelotti.

Scelsi la sua serenità, la tranquillità, la sua piacevole vicinanza. Mio padre era un filosofo, un uomo dolcissimo. Come Carlo. Ma prendendo lui, non so se feci la cosa più giusta per il Napoli. Dopo la prima stagione, potendo ricorrere alla clausola rescissoria contenuta nel contratto, avrei dovuto dirgli “Carlo, per me non sei fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli, conserviamo la grande amicizia, il calcio a Napoli è un’altra cosa. Ti ho fatto conoscere una città che adesso ami spassionatamente e che ti ha sorpreso, meglio finirla qui”.

Dopo l’esonero di Ancelotti, De Laurentiis affidò la panchina azzurra a Gennaro Gattuso.

“Ci eravamo rivisti al compleanno di Ancelotti, da Mammà, a Capri. Una tavolata di quaranta metri, Carlo aveva invitato il mondo, amici, ex compagni, sembrava un matrimonio, io e Carlo ai lati. Rino era seduto vicino a lui. Me l’ero immaginato diverso, ho scoperto un grande conversatore, molto presente a se stesso e in grado di affrontare tutti i temi possibili. Ci siamo intrattenuti a parlare per le tre ore della serata.

Dopo il disguido del ritiro-non-ritiro gli ho telefonato e gli ho detto: “Rino, stai calmo, non prendere nessuna decisione se ti chiama qualcuno, stai fermo”. La sera della partita di Champions, dove peraltro abbiamo vinto, ho invitato Carlo a cena per spiegargli che avevo deciso di cambiare, anche per conservare la grande amicizia tra noi…

Napoli è la parte migliore della mia vita. Io amo due sole città, i miei due posti, non esiste un altrove, Napoli e Los Angeles. Per stare vicino alla squadra ho appena deciso di affittare una villa di Capri e di trasferirvi gli uffici della Filmauro, del cinema e del calcio”.

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Con Gattuso il Napoli è tornato a quel 4-3-3 che era un marchio di fabbrica di Sarri.

La squadra aveva dimenticato il 4-3-3 sarriano, a Rino ho chiesto la riverginazione di quel modulo, anticipandogli che lo scotto da pagare sarebbero state tre, quattro sconfitte di fila. Ne ha perse di meno. Carlo, come mio padre, era l’ambasciatore, io e Rino siamo molto simili, due guerrieri, due che non le mandano a dire, due condottieri”.

Nel corso della stagione spesso si è parlato della possibile riconferma di Gattuso e De Laurentiis non sembra avere dubbi a riguardo.

Gli avevo fatto un contratto di un anno e mezzo nel quale era contemplata la via di fuga per entrambi. Non abbiamo avuto bisogno di ricorrervi. Se facciamo bene in coppa Italia e in Champions e recuperiamo qualche posizione in campionato, gli do appuntamento a inizio agosto a Capri dove potremmo parlare di un allungamento di tre, quattro stagioni. Carlo Verdone è con me da vent’anni, in esclusiva. Tra persone che si stimano i contratti hanno un valore relativo, contano le motivazioni, gli stimoli, ognuno deve essere libero di decidere se proseguire o meno”.

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