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Apertura

De Bruyne: «Napoli, la scelta più bella. Voglio vincere anche qui»

RIVISONDOLI – Kevin De Bruyne si è appena tolto le cuffie bianche e ha concluso una videochiamata di famiglia. Non ha ancora messo piede nell’hotel-ritiro di Rivisondoli, ma scopre che deve parlare: «Now?», chiede stupito. Lo racconta Fabio Mandarini, inviato del Corriere dello Sport, che firma un’intervista esclusiva con il nuovo fuoriclasse del Napoli.

Il belga sorride, si sistema e parte: «Mi rendo conto che per molti vedere me al Napoli sia sorprendente. Ma io sono solo un calciatore, come i miei compagni. Faccio il mio lavoro e cerco di dare il meglio. Stop». La scelta di Napoli, però, non è casuale: «È una sfida, una scelta di vita, una tappa per vincere ancora. C’erano altre opzioni, ma con mia moglie e i miei figli ho scelto quella che mi dava le sensazioni migliori. Napoli ha una squadra incredibile, l’ho sfidata in Champions e conosco la passione dei tifosi».

Il titolo di re, che molti gli attribuiscono, non lo entusiasma: «Io non sono il re. Sono un calciatore. Essere apprezzato fa piacere, ma penso solo a lavorare bene». Alla domanda su quale muscolo gli faccia più male dopo venti giorni con Conte, ride: «Tutti! È un lavoro durissimo, molto diverso dall’Inghilterra, ma mi fa bene. Mi sento felice».

Parlando con Mandarini per il Corriere dello Sport, De Bruyne si addentra nelle differenze tra i due grandi tecnici che ha conosciuto: «Guardiola lavora più sul possesso e la zona, Conte è più strutturato e punta sulla mentalità. Due mondi diversi, entrambi efficaci». Per ora, con Conte, si lavora sull’organizzazione di squadra: «Parleremo degli aspetti personali più avanti».

E se dovesse scegliere il suo 25° titolo? «Probabilmente lo scudetto. Non ho mai giocato in Italia e vincere il campionato sarebbe “molto cool”!». Poi sorride di nuovo: «Ma prenderò tutto ciò che verrà. Champions, Supercoppa, Coppa Italia: cercheremo di arrivare in alto ovunque, ma ci sono tanti fattori da considerare: infortuni, avversari, momenti della stagione».

Sulle rivali per lo scudetto non ha dubbi: «Inter, Milan, Juve, Atalanta, Roma, Lazio. Ci sono tante squadre forti». E sul possibile duello con Modric: «Lo rispetto molto, ha avuto una carriera incredibile. Sarà bello affrontarlo».

Alla domanda se un calciatore come lui può ancora sognare, risponde lucido: «Non sono un sognatore. Questo non è un sogno, è la realtà. Per vincere serve solo lavorare. Io voglio vincere tutto, ma so quanto è difficile. Bisogna spingere sempre. Come squadra e come singoli».

Mandarini, sul Corriere dello Sport, sottolinea l’impatto “Premier” di questo Napoli: oltre a KDB, ci sono Lukaku, McTominay, Gilmour. «È una buona cosa – dice De Bruyne – oggi i campionati sono più aperti, con calciatori da tutto il mondo. E per me è utile che ci siano ragazzi che parlano inglese».

Sulla trattativa per portarlo a Napoli, chiarisce: «Ho visto il ds Manna un paio di volte a Manchester, poi ha parlato con i miei avvocati. Mia moglie è venuta a vedere Napoli». Smentisce però di aver già trovato casa: «Ci stiamo lavorando. La mia famiglia è ancora in Inghilterra, dobbiamo traslocare, iscrivere i bambini a scuola. È un grande cambiamento».

Svela anche qualche dettaglio personale: la sua passione per il golf e per il padel, il matrimonio a Sant’Agnello («una coincidenza, ma bellissima») e il numero 11 («Era libero!»). Non conosce ancora Pino Daniele, ma promette di ascoltarlo. E tra le sue canzoni, sceglie: «Yes I know my way».

Il Napoli di De Bruyne, raccontato da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, ha ambizione, qualità e nuove basi. «Voglio vivere a modo mio, essere felice e spingermi dove voglio arrivare. Spero di godermi tutto questo». Una nuova avventura è appena cominciata.

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redazione