Danno enorme nei confronti del Napoli: ADL denuncia la UEFA | Chiesto un mega risarcimento

Aurelio-De-Laurentiis (stylo) - napolipiu

Aurelio-De-Laurentiis (stylo) - napolipiu

Un finale di stagione infuocato e un vecchio torto mai dimenticato: la rabbia del Napoli esplode tra campo e giustizia.

La metafora è tennistica, il contesto è tutt’altro. Il Napoli ha sprecato un break di vantaggio e ora si ritrova con il fiato dell’Inter sul collo e solo due partite da giocare. Dopo il pareggio casalingo col Genoa, il margine d’errore si è dissolto come neve al sole: restano Parma e Cagliari, due sfide che valgono lo Scudetto. E a questo punto, anche il passato torna a far rumore.

Il vantaggio c’è ancora, ma è sottile, fragile. Il Napoli resta padrone del proprio destino, ma la pressione è altissima. La squadra di Antonio Conte non ha mai brillato per leggerezza mentale nei momenti decisivi, ma raramente si è fatta prendere dal panico. Ora servirà testa fredda e piedi caldi. Il Tardini attende, e non fa sconti: lì si sono fermate Inter e Juventus. Ora tocca agli azzurri dimostrare di essere più forti anche della tensione.

Dall’altra parte, Simone Inzaghi sa bene che il calendario non è tutto rose e fiori. Prima la Lazio, in piena lotta Champions e assetata di punti, poi il Verona a caccia della salvezza. L’Inter non può più fare rotazioni libere o pensare a gestire energie: il margine è di un solo punto e ogni decisione dovrà essere calibrata con il bilancino del “piccolo chimico”. Un passo falso e il Napoli può scappare di nuovo.

Napoli-Parma sarà quindi un bivio, un crocevia, lo spartiacque tra gloria e rimpianti. Ma mentre il presente brucia, il passato torna a bussare con prepotenza. Perché certi errori, quando sono clamorosi, non si dimenticano.

ADL rompe il silenzio: esposto contro la UEFA

Tra le ferite mai rimarginate nella memoria del Napoli ce n’è una che continua a sanguinare: il ritorno dei quarti di Champions League 2023 contro il Milan. Una partita segnata dagli episodi arbitrali, con Szymon Marciniak al centro della bufera. Il polacco assegnò giustamente un rigore al Milan per fallo di Mario Rui su Leao, ma chiuse gli occhi su un tackle scomposto dello stesso Leao su Lozano al 37’ del primo tempo. Il Napoli chiese il rigore con forza, ma il fischietto polacco lasciò correre.

E non finì lì: un altro episodio controverso, quello del mani di Tomori su cross di Di Lorenzo, passò in sordina. Una doppia beffa. Una ferita sportiva, certo, ma che oggi rischia di avere strascichi ben più seri. Aurelio De Laurentiis non ha mai digerito quella sera. E adesso, secondo fonti vicine alla società, avrebbe deciso di passare all’azione: un’azione legale formale contro la UEFA, con richiesta di risarcimento danni d’immagine e sportivi. In ballo non ci sono solo i milioni di euro che la semifinale avrebbe garantito, ma anche un principio: la parità di trattamento. Perché — e qui sta il paradosso — lo stesso arbitro Marciniak ha assegnato un rigore all’Inter contro il Barcellona per un contatto molto simile a quello Leao-Lozano. Due episodi praticamente gemelli, due decisioni diametralmente opposte. E una sola certezza: il Napoli è pronto a far valere le proprie ragioni fino in fondo, dentro e fuori dal campo.

De_Laurentiis-Giuntoli (ilnapolista) - napolipiu
De_Laurentiis-Giuntoli (ilnapolista) – napolipiu

Un finale che è anche un inizio?

Tra Scudetto da conquistare e vecchi torti da vendicare, il Napoli è al centro di una bufera emotiva e sportiva. Ma in tutto questo, una cosa è chiara: nulla è perduto. Se c’è un allenatore in grado di tenere il gruppo concentrato è Antonio Conte. E se c’è una tifoseria capace di infiammare l’ultima curva del campionato, è quella azzurra.

Il campo dirà se sarà festa o delusione. Ma stavolta, forse, non sarà solo il campo a decidere.