DeLaurentiis : ho sempre denunciato i mali del pallone.
Scrive Antonio Giordano sul Corriere dello Sport:
Il Rinascimento è un’era, è il «padre» di questo Modernismo italiano applicato al calcio, è un’ora e mezza (si presume e si spera) di Grande Bellezza, è un’epoca che mischia le Idee e le lascia convergere, è Napoli-Fiorentina che rapisce, è la «solenne» ribellione(tecnica) ai Poteri Forti.
Il Rinascimento è in un Decennio – su per giù – che riscrivea modo suo, e per il momento, la Geografia del calcio, che rovista nelle gerarchie e le rivolta,
che fa di Napoli-Fiorentina non una partita di calcio ma un must in cui l’etica e l’esteticasi miscelano.
Auelio De Laurentiis a ruota libera, senza freni , ieri alla Federico II.
«Sarri valore aggiunto, l’ho difeso quando era criticato Noi e la Fiorentina progetti vincenti.»
CALCIO MALATO
c’è un pallone che esplode, a suon di indagini,di inchieste sui diritti televisivi e dunque su Infront. «Ma io ho sempre denunciato ciò che non andava, solo che non ho trovato sostegno: vogliamo parlare di quello che sta accadendo alla Fifa e alla Uefa? C’è
un calcio malato».
IL TRICOLORE
«Da presidente vivo alla giornata però so bene cosa pensano i tifosi»
SINDACO INTERISTA
C’è una Napoli con le sue crepe e quella del San Paolo è vistosa, decennale, una ferita che non si rimargina, anzi che si dilata, e l’ira che De Laurentiis (verso il sindaco De Magistris) un po’ reprime e un po’ no pensando al Consiglio Comunale di mercoledì sera nel quale
la mancanza del numero legale ha proibito di arrivare ad una convenzione-ponte per
la concessione dello stadio.
«Certe azioni lasciano emergere il sospetto che le Istituzioni siano contro il Napoli e allora
se sei interista lo devi dire, devi avere la forza di confessarlo. Non si va in Consiglio
senza avere i numeri, no. E comunque voglio vedere fino a che punto arrivano. Per ora,
c’è una proroga momentanea, nell’attesa di questo accordo.
Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione, il sindaco sa che quei venti milioni di
cui si è parlato rappresentano solo l’investimento iniziale».
LA NUOVA STRADA.
Sei anni (consecutivi) d’Europa, ad apprezzare gli stadi altrui, ad «invidiare» le leggi decise della Thatcher, la «libertà» dell’Arsenal di ricostruirsi una casa, di scoprire la lentezza del proprio Paese che va a velocità nettamente inferiore rispetto all’Universo che De Laurentiis osserva con malinconia.
«Se in centro, a Londra, si investe e si costruisce l’Emirates nessuno
si scandalizza; neanche Renzi ha ancora capito che i sindaci devono essere manager. Sto
cercando dieci ettari di terreno per allestire un Centro sportivo per il nostro settore giovanile:
mi piacerebbe poterlo fare tra Torre Annunziata, dove ci sono le mie origini, Portici ed Ercolano, che sono tesori del Sud e dell’Italia intera.
Questo Napoli ora è quindicesimo nel ranking Uefa e vuole espandersi: in America il calcio femminile sta spopolando,sto pensando ad una soluzione del genere negli States.
Un presidente deve averelarghe vedute e combinare i fattori della produzione calcistica con quelli lucrativi dell’azienda.Ho rispetto verso tutti i milioni di tifosi del Napoli. E vogliamo arrivare sempre più in alto».