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NAPOLI — Il 25 novembre non sarà mai una data qualunque. Lo ricorda bene Fabio Mandarini nelle pagine del Corriere dello Sport, sottolineando come quel giorno del 2020 abbia cambiato per sempre Napoli, l’Argentina e il calcio: la morte di Diego Armando Maradona resta una ferita scolpita nella storia. E Antonio Conte, vigilia della sfida contro il Qarabag, ammette quasi in un sussurro il suo desiderio: dedicare a Diego una vittoria nel quinto anniversario.
Un pensiero che Fabio Mandarini rilancia sul Corriere dello Sport, mentre la gara di Champions assume contorni decisivi. Il Napoli ha bisogno dei tre punti: dopo quattro giornate è a quota 4, ventiquattresimo nella classifica complessiva della fase campionato, ancora dentro la zona playoff ma col fiato sul collo. Gli azeri del Qarabag, quindicesimi con 7 punti e una miglior differenza reti (+1 contro il -5 degli azzurri), rappresentano un bivio decisivo, come rimarca ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.
Una partita da dentro o fuori
La squadra arriva rinfrancata dal 3-1 sull’Atalanta, una vittoria fondamentale dopo il ciclone bolognese. Ma la pressione resta alta: «L’Atalanta è il passato» ricorda Conte, citato da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, «ora c’è la coppa, e la vittoria di sabato deve darci energia positiva». L’allenatore conosce bene la pericolosità del Qarabag, rivelazione del torneo con 7 punti e con risultati pesanti come il 2-2 contro il Chelsea e i successi su Benfica e Copenaghen.
Le statistiche raccontano anche altro: mai una squadra azera ha battuto un’italiana nelle coppe europee (6 vittorie e 2 pareggi per le italiane), mentre il Napoli ha vinto solo una delle ultime sei gare di Champions. Numeri che alimentano il concetto di “partita trappola”.
Conte conferma il 3-4-2-1: servono risposte dai nuovi
Sul piano tecnico Conte non cambia: il 3-4-2-1 è confermato. «Una scelta nata dall’emergenza», spiega. Il tecnico invita tutti a farsi trovare pronti, come accaduto con Lang contro l’Atalanta: «Noa è uno dei nuovi, mentre Neres lo conosciamo: è già stato decisivo un anno fa. Dobbiamo sfruttare queste situazioni per coinvolgere tutti di più».
Un Napoli che cerca continuità, maturità e soprattutto una vittoria da dedicare a Diego. E che stasera, a Fuorigrotta, gioca molto più di tre punti.