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Aperturedestra

Corriere dello Sport “Una coppa per due”

A futura memoria. Napoli-Bologna non è soltanto una finale di Supercoppa, ma una partita destinata a essere ricordata. Come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, Vincenzo Italiano sogna che un giorno il suo Bologna venga accostato alle squadre immortali della storia rossoblù, mentre Antonio Conte è netto: «Non resta traccia di chi perde una finale, ma solo di chi alza la coppa».

Secondo l’analisi firmata da Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport, la legittimità di questa finale non ammette repliche: si affrontano i campioni d’Italia e i vincitori della Coppa Italia. Le milanesi, ospiti illustri ma respinte sul campo, non sono riuscite a strappare il pass per Riyadh. E così, all’Al-Awwal Park, qualcuno conquisterà il secondo titolo in sette mesi: sarebbe il decimo in carriera per Conte, il secondo per Italiano.

Il fischio d’inizio è fissato per le 20 italiane, le 22 locali, con Colombo di Como designato alla direzione di gara. Come sottolinea ancora Mandarini sul Corriere dello Sport, resta incerta la risposta del pubblico: pochi italiani al seguito, migliaia di spettatori sauditi, con i dati ufficiali della prevendita ancora non comunicati.

Il Rinascimento

Napoli-Bologna è una finale che profuma di Rinascimento. Lo scrive Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, raccontando il parallelismo tra due club rinati grazie a visioni chiare e investimenti mirati: De Laurentiis e Saputo, Manna e Sartori, Napoli e Bologna uniti dalla dimostrazione che il calcio italiano può vincere anche lontano dall’asse Milano-Torino.

È una sfida che mescola culture, orgoglio e identità. Da una parte i campioni d’Italia, colpiti dagli infortuni ma mai piegati; dall’altra i rossoblù, tornati a sollevare un trofeo dopo 51 anni e pronti a riempire una pagina ancora bianca della loro storia: il Bologna, infatti, non ha mai vinto due finali consecutive.

Il destino

Come ricostruisce Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport, il destino assegnerà una Supercoppa in più a una delle due squadre. Il Napoli ne ha già vinte due, nel 1990 con Maradona e nel 2014 con Hamsik e Higuain; per il Bologna sarebbe una prima assoluta, da film, come amano dire al Dall’Ara.

Il racconto si arricchisce di incroci simbolici: dalle parate decisive di Ravaglia al rigore firmato da Immobile in semifinale, fino alla suggestione di una finale che sembra scritta da Sorrentino. Ma ora la scena è tutta per Conte e Italiano: sette finali già vissute dal tecnico salentino, quattro consecutive dal 2023 per l’allenatore rossoblù.

C’è rispetto reciproco, stima dichiarata. Ma in campo, come evidenzia ancora Mandarini sul Corriere dello Sport, è tutta un’altra storia. Il 9 novembre, 43 giorni fa, il Bologna batté il Napoli aprendo una crisi lampo che ha però acceso la rinascita azzurra, culminata nel cambio tattico e nell’esplosione di Lang e Neres.

Oggi, comunque vada, si chiude un cerchio. Anche tattico. Perché il destino, a volte, passa anche dai moduli.

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redazione