Corriere dello Sport: “I quattro sulla giostra del gol”

Corriere dello Sport

La giostra del gol, in servizio permanente effettivo, riparte gioiosa e in quel futuro che l’attende, una ventina di giorni in cui si attraverserà (pure) l’Europa, converrà restar se stesso, volteggiando nell’area  con l’identica naturalezza d’un quadriennio da favola, che cominciano tutte, più o meno, allo stesso: c’era una volta….

LE ORIGINI. C’erano, quella volta, proprio quattro anni fa, con l’avvento di Benitez, sia Callejon che Hamsik, sia Insigne che Mertens (: e quando è nato questo Napoli, a trazione verticale ed a dimensione internazionale, s’intuì immediatamente d’essere piombati in una nuova era, assai verticale. Centoquattro reti la prima stagione, centoquattro pure la seconda, prima che Sarri accentuasse la natura e la voracità d’una squadra che ora tira fuori il proprio poker ad alta fedeltà e ne mostra gli slanci che nella passata stagione sono arrivati a centoquindici gol.
 
LO SHOW. Marek Hamsik va per fatti suoi, perché ormai sono dieci anni che ha piantato la tenda al san San Paolo, e Insigne pure fa discorso a sé, avendo cominciato la scalata dal basso, dal settore giovanile, sino a diventar bandiera: ma ai centotredici gol del capitano ed ai cinquanta del suo erede naturale (alla fascia), vanno aggiunte le grandi abbuffate alle quali hanno ormai abituato sia Callejon che Mertens, esterni di formazione e poi bomber d’adozione, uomini che viaggiano su rendimenti sempre alti e con medie raccapriccianti per le difese altrui. Callejon è a sessantatré, ha raggiunto picchi inesplorabili per un uomo costretto ad andar su e giù per la corsia, nascondendosi  come nessun altro; e Mertens, che ha avuto modo di scoprire appena dieci mesi la sua vena realizzativa – ignota persino a lui – si è già issato a quota settanta. La matematica, dicono, non sia un’opinione: ma una sentenza….

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