... ...

Conte - fonte lapresse - napolipiu.com
A nove giorni dall’esordio in campionato contro il Sassuolo, Antonio Conte ha fatto il punto sul lavoro svolto, come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport. «Sono contento del lavoro: ho avuto buone risposte dal gruppo storico e dai nuovi, ma serve inevitabilmente un po’ di tempo per entrare nei meccanismi. Detto questo, il Napoli è un cantiere aperto. Continua la ricostruzione iniziata un anno fa con un secondo step: la rosa va completata per necessità numerica. Non facciamoci trarre in inganno da lusinghe smisurate e prese per i fondelli. C’è tanto da lavorare e costruire».
L’obiettivo resta chiaro: «Voglio che siamo competitivi con Juventus, Inter e Milan: loro staranno sempre più in alto per storia, monte ingaggi e valore patrimoniale, ma il mio orgoglio sarà portare il Napoli a rompere regolarmente le scatole a quei tre top. Loro si contenderanno sempre lo scudetto e noi dovremo essere un problema per gli altri in pianta stabile».
Mercato e cessioni – Come sottolinea il Corriere dello Sport, Conte ha tracciato un bilancio delle operazioni: «Nel giro di un anno abbiamo preso tredici giocatori e ne abbiamo venduti sette, tra cui top player come Osimhen e Kvara. Ora anche Simeone e Raspadori che mi ha chiesto di andare, e io non trattengo più nessuno. Non penso che al mondo esista un club reduce dallo scudetto, e che aspiri a essere competitivo, che possa annoverare questo movimento».
Sul mancato arrivo di Ndoye: «Le cifre erano molto alte ed è andato altrove, ma io ho appoggiato questa linea. Deve essere un orgoglio giocare in un club come il nostro che cerca di far quadrare tutto».
Leader e nuovi arrivi – «Beukema sarà il Rrahmani di domani, Lucca ha potenzialità importanti ma è un ragazzo da curare e crescere. Lang è costato venticinque milioni: magari sarà il nuovo Kvara, ma oggi può darci una mano. Serve pazienza: non abbiamo preso i migliori al mondo». Conte chiama a raccolta i senatori: «Lukaku, Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka e Rrahmani devono assumere ancora più leadership».
Il caso De Bruyne e i Fab Four – Per Fabio Mandarini del Corriere dello Sport, De Bruyne è «un acquisto diverso». Conte lo conferma: «Ha 34 anni, una carriera top, ma è venuto a rimettersi in gioco con il sorriso e non ha saltato un allenamento». L’allenatore studia anche un 4-4-2 con Frank, Lobo, KDB e McT: «Stiamo cercando una soluzione diversa, rinunciando a un esterno per un centrocampista in più. L’equilibrio è alla base di tutto».
Portieri e giovani – «Milinkovic e Meret si divideranno porta e partite. Se ci sarà un dislivello, punteremo su uno». Promosso il talento Vergara: «Ha qualità importanti, voglio che resti con noi».