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conte e de Laurentiis (lapresse) - napolipiu
Da Eindhoven, Fabio Mandarini del Corriere dello Sport racconta l’atmosfera incantata del Philips Stadion, dove il Napoli si prepara a respirare l’aria della grande Europa. Tra gigantografie di Gullit, Van Nistelrooy, Ronaldo il Fenomeno, Romario e Cocu, il pensiero corre anche ai volti familiari di Lozano e Mertens, il “principe azzurro del gol” e miglior marcatore della storia del club.
Ma il protagonista della vigilia, come sottolinea Mandarini sul Corriere dello Sport, è Noa Lang. L’ex idolo del Psv torna a casa, stavolta da avversario, e insegue la gloria nella prima sfida contro la sua ex squadra. «Sapevamo quanto fosse importante per lui questa partita — ha spiegato Antonio Conte —. È un bravo ragazzo, sa cantare e ballare, ma soprattutto è un ottimo calciatore. In Olanda aveva libertà assoluta, qui il calcio è diverso, ma sta crescendo tanto anche tatticamente».
Il grande dubbio della vigilia resta quello di Scott McTominay. «Deciderà lui — ha chiarito Conte —. Non amo forzare i giocatori, e non lo farò. Ho massima fiducia in lui e rispetto la sua decisione». Se lo scozzese non dovesse farcela, Lang sarà titolare nel tridente.
Fabio Mandarini evidenzia sulle pagine del Corriere dello Sport come il Napoli abbia due obiettivi chiari: rialzare la testa dopo la sconfitta con il Torino, che è costata il primo posto, e dare continuità alla vittoria contro lo Sporting in ottica qualificazione. Dall’altra parte, il Psv cerca un colpo d’orgoglio dopo un solo punto conquistato finora.
Conte sa che sarà una gara complessa: «Affronteremo una squadra campione d’Olanda che gioca un calcio particolare. Serve attenzione, ma non siamo venuti qui per fare la vittima sacrificale. Siamo qui per giocare la nostra partita».
Il tecnico azzurro ha infine insistito su un concetto già espresso dopo la gara con il Toro: «Serve più concretezza. È vero, ma rispetto all’anno scorso abbiamo segnato di più e la mole di gioco è cresciuta in maniera importante. La strada è questa: in Europa si gioca per fare un gol in più, anche a costo di prendersi qualche rischio».
Un solo precedente tra Napoli e Psv, come ricorda ancora il Corriere dello Sport: in Europa League 2012-2013, con due sconfitte per gli azzurri e un gol firmato da Mertens, oggi simbolo del legame tra le due squadre.