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La strategia era chiara fin dall’inizio del mercato: blindare la porta con due numeri uno di livello. E così è stato. Come racconta Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, il Napoli ha prima rinnovato il contratto di Alex Meret fino al 2027, quindi ha chiuso l’accordo con il Torino per l’arrivo di Vanja Milinkovic-Savic.
Il portiere serbo, classe 1997, si trasferisce in azzurro in prestito con obbligo di riscatto per 21 milioni di euro. Dopo le visite mediche sostenute sabato e l’annuncio di Aurelio De Laurentiis, domani Vanja raggiungerà i compagni nel ritiro di Castel di Sangro, dove comincerà a lavorare sotto gli occhi di Antonio Conte.
Secondo quanto evidenzia ancora Tarantino sul Corriere dello Sport, l’arrivo di Milinkovic-Savic rappresenta il sesto innesto della nuova stagione azzurra. Un’aggiunta voluta per alzare il livello di competitività in un reparto chiave, in vista di una stagione intensa e carica di impegni, tra campionato, coppe e Supercoppa Italiana.
Vanja, riflessi e lanci telecomandati: Conte ha il suo gigante
Milinkovic-Savic, con i suoi 202 centimetri, è il giocatore più alto della Serie A (alle sue spalle, il compagno Lucca, 201 cm). Ma non è solo questione di statura. Come scrive Fabio Tarantino nel suo articolo per il Corriere dello Sport, il portiere serbo è stato scelto per la sua versatilità: bravo tra i pali, dotato di grande reattività, ma anche abile con i piedi.
Una dote che deriva dal passato da attaccante – il suo idolo era Ibrahimovic – e che oggi si traduce in lanci lunghi precisi per esterni e punte. Un’arma in più nel gioco verticale richiesto da Conte. Le statistiche parlano chiaro: 135 parate nell’ultima Serie A (nessuno meglio di lui) e 4 rigori neutralizzati, miglior dato nei top cinque campionati europei.
Meret resta centrale: 212 presenze, 68 clean sheet
Se da un lato arriva Vanja, dall’altro Meret non arretra di un passo. Al Napoli dal 2018, ha collezionato 212 presenze e 68 clean sheet, contribuendo in modo decisivo allo scudetto vinto nel 2023. Due rigori parati nell’ultima stagione e una serie di interventi decisivi che hanno convinto la società a rinnovargli il contratto.
Ora saranno Conte e il campo a determinare le gerarchie. Due numeri uno per un solo posto, ma con quattro competizioni e una stagione lunga davanti, l’alternanza potrebbe rivelarsi una risorsa. Come conclude Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, «meglio abbondare che trovarsi scoperti».