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Secondo quanto ricostruito da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, l’ultima volta fu lo scudetto, la prossima potrebbe valere come una Champions. Non è semplice per un ragazzo di vent’anni, figuriamoci per un trentaduenne e mezzo come Romelu Lukaku, che però ora vede davvero la luce in fondo al tunnel scavato tra Abruzzo, Belgio, Napoli e i suoi pensieri.
Sabato, giorno della sfida all’Atalanta, scatteranno i cento giorni dal grave infortunio rimediato il 14 agosto a Castel di Sangro nell’amichevole contro l’Olympiacos. Allo stesso tempo – scrive Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport – potrebbe essere anche l’ultima volta da spettatore, il definitivo sipario sulla sua vita “in borghese” da bordo campo.
La penultima in assoluto, considerando che martedì Lukaku salterà anche il Qarabag in Champions prima di tornare nell’elenco dei convocati. L’obiettivo del Napoli resta chiaro: riaverlo a disposizione il 30 novembre all’Olimpico contro la Roma, almeno in panchina, in una notte pesante per classifica e ambizioni. È il piano ideale, non banale viste le dimensioni della lesione al retto femorale sinistro. Il piano B, raccontato ancora da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, prevede il rientro slittato di qualche giorno: il 3 dicembre, al Maradona, negli ottavi di Coppa Italia contro il Cagliari.
Dal punto di vista regolamentare, il Napoli potrà reinserirlo in lista Champions al posto di un infortunato di lungo corso. E dire che Lukaku possa volare a Lisbona per la sfida col Benfica del suo antico maestro Mourinho non è un’ipotesi da scartare. Anzi, tutt’altro: l’assalto al suo quarto Mondiale con il Belgio passa anche da qui.
Lo scatto decisivo: la terapia, l’Anversa e il ritorno a Castel Volturno
Dopo l’infortunio, Lukaku ha scelto una strada diversa da De Bruyne: terapia conservativa, niente intervento. Poi il lungo percorso in Belgio, ad Anversa, nella stessa clinica in cui KDB sta curando la propria lesione. Una coincidenza incredibile, nota Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport: Kevin è entrato proprio mentre Romelu ne usciva per rientrare a Napoli.
Da Castel Volturno è ripartita l’ultima fase: riabilitazione, riatletizzazione, lavoro quotidiano già dai giorni precedenti a Napoli–Como. Il Maradona lo ha rivisto da spettatore dopo mesi di assenza, ma non lo farà ancora per molto.
L’ultima da tifoso: poi il Napoli lo riaccende
La fase-tifoso è agli sgoccioli: Atalanta, poi Qarabag, e – se tutto filerà come previsto – convocazione per Roma. Proprio Roma, l’ultima maglia indossata da Lukaku prima della chiamata di Conte.
Il rientro sarà graduale, certo, ma orientato a riprendersi tutto ciò che finora non ha potuto vivere: non gioca dal 14 agosto, cento giorni sabato; l’ultima partita ufficiale e l’ultimo gol risalgono invece al 23 maggio, notte dello scudetto, rete n.14 contro il Cagliari. Sei mesi fa. Un’eternità.
Ora però il contatore ricomincia a girare.