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Aperturedestra

Corriere dello Sport: “Lobotka, il cuore silenzioso del Napoli di Conte”

Stanislav Lobotka è il centro di gravità permanente del Napoli. Non alza la voce, non cerca la scena, ma governa ogni dettaglio del gioco con una lucidità che lo rende imprescindibile. Come racconta Davide Palliggiano sul Corriere dello Sport, la sua presenza significa ordine, gestione dei tempi e sicurezza in ogni fase della partita. È il giocatore che rende semplice il complesso: protegge la difesa, accompagna le transizioni e accende l’attacco con naturalezza.

La Supercoppa disputata in Arabia è stata l’ennesima conferma. Novanta minuti contro Milan e Bologna, due vittorie, un trofeo in bacheca e la sensazione netta che, quando Lobotka c’è, il Napoli sappia reggere qualsiasi pressione. Un calciatore che gli avversari faticano a sopportare e che i tifosi azzurri adorano, forte di un palmarès che parla di due scudetti e una Supercoppa da protagonista assoluto, come sottolinea ancora Davide Palliggiano sulle pagine del Corriere dello Sport.

I numeri raccontano una dipendenza evidente. Sulle sette sconfitte stagionali del Napoli, Lobotka ha giocato l’intera partita soltanto due volte, contro Milan e Bologna. Era assente a Torino e nelle cadute europee contro Psv a Eindhoven e Benfica a Lisbona. Contro il Manchester City, a inizio stagione, è uscito al 70’ con la squadra già in inferiorità numerica, mentre contro l’Udinese, al rientro dall’infortunio, ha disputato appena 29 minuti più recupero. Nell’unico pareggio in campionato, contro il Como, è rimasto in campo solo tre minuti. Dati che, come evidenzia Davide Palliggiano sul Corriere dello Sport, certificano quanto il Napoli dipenda dalla sua capacità di governare i momenti più delicati con una freddezza fuori dal comune.

Lobotka incarna due ruoli in uno: equilibratore e regista. È questa la sua firma. Verticalizza con precisione, raccorda difesa e attacco e permette alla squadra di esprimersi al massimo. Anche nelle vittorie ottenute senza di lui contro Inter, Lecce e Juventus, la sua assenza si è comunque fatta sentire in alcuni frangenti della gara. La sua influenza va oltre le statistiche, perché condiziona il modo stesso in cui il Napoli occupa il campo.

All’orizzonte ci sono mesi decisivi anche sul piano personale. Tra gli obiettivi dello slovacco c’è la qualificazione al Mondiale in America con la Slovacchia, passando prima dalla sfida con il Kosovo di Rrahmani e poi, eventualmente, dallo spareggio contro una tra Turchia e Romania, con finale a Bratislava. Per il Napoli, però, la certezza resta una sola: Lobotka è un perno insostituibile, ancor di più ora che manca il suo sostituto naturale, Gilmour. Come ribadisce Davide Palliggiano del Corriere dello Sport, è il centro nevralgico che consente alla squadra di Antonio Conte di muoversi con sicurezza, verticalità e ferocia. Dal suo cuore silenzioso nasce la forza dell’intero Napoli.

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redazione