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UDINE – Le chiamano giornate trappola, e il Napoli lo sa bene. Dopo aver ricominciato a correre forte negli scontri diretti con Atalanta, Roma e Juventus, i campioni d’Italia affrontano l’Udinese al Bluenergy Stadium in una gara che nasconde più insidie di quanto dica la classifica. I friulani sono a metà graduatoria, con 13 punti in meno, e reduci da quattro sconfitte nelle ultime sei partite, l’ultima in casa contro il Genoa. Un periodo complicato per la squadra di Runjaic, come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.
Il tranello per il Napoli è tutto nella storia recente. Dal 18 ottobre in poi, tra Serie A e Champions League, gli azzurri hanno faticato proprio contro avversari teoricamente più abbordabili o in fase calante. Lo testimoniano le sconfitte contro Torino e PSV, i due pareggi consecutivi senza gol con Como ed Eintracht e le vittorie sofferte contro Lecce e Cagliari negli ottavi di Coppa Italia, decisi solo dopo una lunghissima serie di rigori. In campionato, la resistenza del Cagliari era caduta soltanto al 95’, mentre il finale con il Pisa, terzultimo, era stato da brividi. Per restare in vetta, il Napoli deve tornare a dare risposte convincenti anche lontano dai grandi incroci, come sottolinea ancora Fabio Mandarini del Corriere dello Sport.
Il contesto di giornata aggiunge pressione. Il Napoli scenderà in campo dopo il Milan e prima dell’Inter, prima e seconda forza del campionato, impegnate rispettivamente contro Sassuolo e Genoa. Nessuno scontro d’alta quota, ma rischi diffusi. Conte, però, non cambia: confermato quasi in blocco l’undici rilanciato con il 3-4-2-1 dopo la sosta e il tonfo di Bologna. Un sistema che ha due volti in copertina, Neres e Højlund, protagonisti assoluti delle ultime settimane, come evidenzia Fabio Mandarini sulle colonne del Corriere dello Sport.
I numeri parlano chiaro. Dalle gare giocate dal 22 novembre, David Neres e Rasmus Højlund sono due dei tre giocatori più coinvolti in reti in Serie A: quattro partecipazioni ciascuno. Il brasiliano ha segnato tre gol – due all’Atalanta e uno alla Roma – e servito un assist decisivo proprio contro la Juventus; il danese ha firmato una doppietta ai bianconeri e confezionato assist per Neres sia all’Olimpico sia contro la Dea. In due hanno realizzato cinque delle sei reti del Napoli nelle ultime tre partite. Davanti a loro, con una gara in più, solo Vlasic del Torino. È nato un tandem che si cerca e si trova a memoria, un mix di fantasia sudamericana e potenza nordica che ha cambiato il volto della squadra.
Con Neres e Lang alle spalle di Højlund, centravanti moderno capace di fare la boa e attaccare la profondità, il Napoli è tornato incisivo e verticale. Il contropiede a cento all’ora contro la Roma è l’emblema di un attacco ritrovato. E Lang completa il tridente che anche a Udine dovrà trascinare gli azzurri, reduci da tre vittorie di prestigio contro Atalanta, Roma e Juventus. Ora però c’è la trappola: superarla significherebbe consolidare il primato, come conclude Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.