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Apertura

Corriere dello Sport: “Furia Adl sul calcio mondiale”

Nel suo intervento da Ginevra, collegato all’edizione speciale di “Motore Italia-America’s Cup”, Aurelio De Laurentiis scuote il dibattito. Il presidente del Napoli, come ricostruito da Davide Palliggiano sul Corriere dello Sport, si scaglia contro il sistema attuale, puntando il dito contro l’eccesso di partite e l’esposizione dei calciatori ai rischi fisici.

«Presto i miei giocatori alle Nazionali e cosa succede? Rrahmani è tornato sfasciato, Anguissa pure. Così non si può andare avanti», attacca De Laurentiis. Il problema, spiega sulle colonne del Corriere dello Sport, è strutturale: un calendario sovraccarico, interrotto da soste inutili e costruito su sovrapposizioni ingestibili.

La sua proposta è radicale: «I campionati non devono avere soste. Bisogna ridurre il numero di squadre e le partite. Se il campionato comincia a luglio e finisce a marzo o aprile, poi si concentrano le Nazionali in un periodo determinato. Così avrebbe senso».

Poi la bordata sui rapporti di forza con le federazioni: «Le Nazionali devono capire che i giocatori sono nostri dipendenti. Siamo noi a pagarli. E siamo noi che dovremmo decidere se possono essere sottoposti a ulteriori sforzi. Quando tornano infortunati, ci deve essere un indennizzo vero e una finestra di mercato straordinaria».

L’affondo contro Fifa e Uefa

Nell’articolo firmato da Palliggiano sul Corriere dello Sport, De Laurentiis amplia il fronte della polemica: «I campionati non interessano a nessuno, eppure sono gli unici vissuti davvero dai tifosi. Siamo troppo legati alle istituzioni. Nel calcio serve una Lega forte».

Il riferimento è diretto ai vertici: Infantino, la Figc, la Uefa. «Nessuno vuole lasciare la poltrona perché dà visibilità. Immagini uno che in un piccolo paese faceva l’avvocato e ora comanda il calcio mondiale: viene ricevuto da Trump, da Dubai, da Abu Dhabi… e perde la testa. Non molleranno mai».

Il presidente del Napoli ribadisce la necessità di trattare il calcio come «una vera impresa», senza che federazioni e istituzioni invadano ogni spazio: «Vogliono dominare tutto: panchine, calendari, partite, incassi. Fanno troppe competizioni per guadagnare di più, e poi ai club arriva molto meno di quanto si pensi. Con le nuove Champions e le nuove competizioni, alla Serie A resterà pochissimo».

Lo schiaffo ai fondi stranieri

Nella parte finale dell’analisi pubblicata sul Corriere dello Sport, De Laurentiis colpisce un altro bersaglio: i fondi proprietari dei club italiani.

«Ho lasciato Los Angeles per venire al Napoli, prendendo una società fallita come fosse una start-up. Mi sono sacrificato e mi diverto ancora. Ma mi cadono le braccia quando vedo i fondi: le proprietà non sono presenti, e non siamo mai uniti in un progetto che costruisca futuro. Mi infastidisce e offende i tifosi».

Lo sguardo al futuro: l’America’s Cup 2027

In chiusura, ADL rivendica orgoglio e ambizioni per la città: «L’America’s Cup del 2027 sarà una grande occasione. Una giostra per gli occhi, per lo sport, per il piacere di assistere a qualcosa di unico».

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redazione