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Per due giorni, tra dubbi e critiche, si era parlato di Kevin De Bruyne come di un problema. Dopo la sostituzione di San Siro e la prima sconfitta in campionato, il fuoriclasse belga è finito al centro di un processo sommario: lento, fuori forma, equivoco tattico. Ma come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, il campo ha spazzato via ogni perplessità nella notte di Champions contro lo Sporting Lisbona.
Due assist perfetti per Hojlund, un dominio tecnico e fisico che ha mandato in estasi il Maradona. Il coro «Kevin-Kevin-Kevin», esploso fragoroso al momento della sostituzione, è stato il riconoscimento del popolo azzurro per un campione vero. «Il re è vivo, viva il re», scrive Mandarini, sottolineando sulle colonne del Corriere dello Sport come Napoli abbia riscoperto un trascinatore capace di unire qualità e sacrificio.
Non solo giocate da fenomeno, ma anche corsa, pressing e spirito di squadra. A 34 anni, De Bruyne ha collezionato la sua 81ª partita in Champions, raggiungendo un altro traguardo storico: con 31 assist, ha agganciato Giggs al quinto posto assoluto nella classifica dei migliori assistman della competizione. Come ricorda ancora il Corriere dello Sport, davanti restano soltanto Cristiano Ronaldo, Di Maria, Messi e Neymar, ma tra i giocatori ancora in attività il belga è già il leader indiscusso.
Numeri che parlano da soli: tre gol in campionato, capocannoniere del Napoli insieme a Hojlund, e due assist in coppa. Un impatto che certifica il valore di un fuoriclasse chiamato a guidare il gruppo di Conte nella stagione della rinascita. Mandarini conclude sulle pagine del Corriere dello Sport sottolineando come, dopo i malumori di San Siro, De Bruyne abbia risposto con la classe e l’orgoglio dei grandi: al Maradona è bastato un nome, Kevin, per ricordare a tutti che la magia del calcio può ancora essere la sua firma.