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Conte - fonte lapresse - napolipiu.com
Nel suo approfondimento pubblicato sul Corriere dello Sport, Fabio Tarantino analizza l’ennesima metamorfosi tattica firmata da Antonio Conte. Il tecnico del Napoli continua a muovere i suoi uomini come pedine vive, trasformando la squadra in base alle esigenze del momento e rendendola ogni volta diversa da se stessa. Come sottolinea Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, anche contro il Qarabag l’allenatore ha riscritto la partita in corsa, modellando il suo Napoli in funzione delle risorse disponibili.
Dopo aver riproposto il 3-4-2-1 contro l’Atalanta e poi in Champions, Conte ha deciso di intervenire già al 19’ della ripresa: fuori Beukema, dentro Politano. Una scelta che, come racconta Fabio Tarantino sulle pagine del Corriere dello Sport, ha segnato il passaggio dal sistema a tre dietro al 4-2-3-1, trasformato poi in un 4-4-2 in fase di non possesso. Con Neres vicino a Hojlund, Politano a destra e Lang a sinistra, Di Lorenzo e Olivera più bassi e la coppia Lobotka-McTominay a fare da frangiflutti, la partita si è capovolta. Il Napoli ha colpito due volte, centrato una traversa e trovato sulla sua strada solo un portiere avversario in serata di grazia.
Come ricorda ancora Fabio Tarantino nel Corriere dello Sport, questa stagione è stata una continua oscillazione tra moduli: dal 4-1-4-1 immaginato per i Fab Four al 4-3-3, passando per il 3-4-2-1 e le sue varianti. Gli infortuni di De Bruyne e Anguissa hanno accorciato la coperta a centrocampo, costringendo Conte a soluzioni diverse, come il ritorno alla difesa a tre con Lobotka e McTominay unici centrocampisti disponibili e Vergara prima alternativa, esordiente in Champions.
Nelle ultime due gare, la scelta è tornata all’antico: il 3-4-2-1 delle prime uscite stagionali, quello di Mazzocchi alto a destra e dei tre trequartisti ai lati di Lukaku. Era il Napoli della prima ora, poi rimodellato con l’arrivo di McTominay, passato a essere perno di un 4-2-4 evoluto e poi del 4-3-3 che aveva già accompagnato gli azzurri verso lo scudetto. Le emergenze hanno però costretto Conte a nuove svolte, come accadde l’anno precedente quando propose il 3-5-2 per rilanciare Raspadori prima del ritorno al modulo classico.
La conclusione, evidenziata da Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, è semplice: più dei numeri contano i meccanismi, i principi, l’intesa. Ma per far funzionare tutto bisogna saper muovere le pedine. Bisogna saper essere Conte.