Cori contro i napoletani, multa ridicola alla Juventus. Costa poco offendere in pubblico, nello stadio della Juve, una città e i suoi abitanti: diecimila euro. È la sanzione inflitta alla Juve per «un coro denigratorio di matrice territoriale al 43’ del secondo tempo» della partita di Coppa Italia contro il Genoa, come scritto con stile notarile dal giudice sportivo della Lega serie A.
Insulti a Napoli e ai napoletani
Scrive il Mattino: Vergognosi quegli insulti a Napoli e ai napoletani (e napoletano era anche l’arbitro Maresca). Nessun accenno alle offese al procuratore federale Pecoraro, anch’egli napoletano, dopo lo scontro giudiziario con Agnelli e il suo staff per la questione dei biglietti offerti agli ultrà in odore di ‘ndrangheta. Questa grave situazione si ripropone in occasione di ogni partita della Juve, ma passa sempre sotto silenzio. La Federcalcio è senza presidente e la Lega serie A è ancora commissariata.
Cori contro i napoletani
Il calcio italiano conferma, anche attraverso la vicenda,dei cori contro i napoletani, i suoi gravi limiti e il suo profondo squallore. Fu un errore eliminare le sanzioni più dure – chiusura dei settori dello stadio – per i cori di discriminazione territoriale. Un errore, dettato dal desiderio di non penalizzare le big del Nord: Juve, Inter e Milan, con la chiusura dei settori dei loro stadi per striscioni e cori contro i napoletani.
Squallido show anti Napoli
Domani i bianconeri torneranno in campo a Torino per affrontare la Roma: dovremo aspettarci un altro squallido show anti Napoli? Tu offendi e io ti multo, per altro di 10 mila euro, praticamente nulla per un club che ha un fatturato da 300 milioni. Il Napoli dovrebbe combattere una battaglia quotidiana, chiedendo se necessario la revisione del codice di giustizia sportiva, affinché le sanzioni siano più aspre, ovvero adeguate a offese che vengono sistematicamente ripetute nell’indifferenza generale, ovviamente anche della Juve: mai una parola detta dai suoi dirigenti e giocatori per fermare questa campagna di odio.
La risposta fortissima potrebbe arrivare da Napoli
È disprezzo puro, come quello che avvertì Maradona nell’estate dell’84, fin dalla partita di esordio nel suo primo campionato, a Verona, dove l’odio verso i meridionali è anche questione sociale e politica. Come accadde ai tempi di Diego, la risposta fortissima potrebbe arrivare da Napoli, sarebbe ancor più bello vincere lo scudetto per spegnere quelle voci, che nel caso della tifoseria juventina partono perfino da figli e nipoti di immigrati meridionali: l’urlo che salirebbe da Napoli il 20 maggio sarebbe più forte di tutto.