Conte fa una bella scoperta nello spogliatoio. E spunta un retroscena su Lobotka

Non solo il capitano azzurro: nella rosa partenopea ben cinque calciatori guidano le rispettive nazionali. Un’arma in più nella corsa Champions.


Il Napoli di Antonio Conte non ha solo Buongiorno nei piani futuri come possibile “capitan futuro”. La squadra azzurra, attualmente in testa alla Serie A, può contare su una vera e propria “montagna di personalità”, come ama definirla il tecnico salentino.

D’altronde, chi meglio di Conte può riconoscere i leader? L’ex capitano della Juventus ha vissuto da protagonista un’epoca d’oro, giocando al fianco di futuri campioni del mondo come Marcello Lippi in panchina e Didier Deschamps in campo, oltre a condividere il terreno di gioco con un certo Zinedine Zidane, tre Champions e un Mondiale in bacheca.

Oggi nel Napoli non c’è solo Giovanni Di Lorenzo, erede di Insigne con la fascia al braccio, ma una vera e propria collezione di capitani: da Rrahmani a Lukaku, passando per Lobotka e Anguissa, tutti punti di riferimento delle rispettive nazionali.

Lo dimostra l’episodio recente di Lobotka, che non ha rinunciato nemmeno alla “inutile” sfida con l’Estonia in Nations League, causando qualche malumore nel club: essere capitano della Slovacchia, raccogliendo l’eredità di Marek Hamsik, è un onore a cui è difficile rinunciare, anche a costo di qualche rischio fisico dopo 20 giorni di stop.

Particolarmente significativa anche la storia di Rrahmani, che ha preferito la sconfitta a tavolino del suo Kosovo contro la Romania piuttosto che tollerare quelli che riteneva insulti politici inaccettabili dalla curva rumena. Una scelta forte da vero leader, costata lo 0-3 a tavolino imposto dall’UEFA.

Verso la Roma

In Inghilterra i capitani vengono chiamati “skipper”, come i timonieri delle imbarcazioni. Un ruolo che nel Napoli è saldamente nelle mani di Di Lorenzo, il capitano dello scudetto, ma che viene interpretato con naturalezza anche da Lukaku con il Belgio (dove è vice di De Bruyne) e da Anguissa con il Camerun, dove fa da vice al centenario Vincent Aboubakar.

Una leadership diffusa che rappresenta un valore aggiunto fondamentale nella rincorsa alla Champions, con tanti uomini in grado di prendere per mano la squadra nei momenti difficili. La fascia resta salda al braccio di Di Lorenzo, ma intorno a lui c’è un gruppo di “capitani senza fascia” pronti a supportarlo. In attesa, magari, dell’arrivo di Buongiorno.

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