Chiamata alla FIGC: denuncia grave ai danni di un arbitro | Cacciato dalla Serie A

FIGC (LaPresse) Napolipiu
Furiosa la lamentela del presidente che si è lamentato aspramente con la FIGC per il comportamento del direttore di gara.
Lo scandalo di Calciopoli, esploso nel 2006, ha rappresentato uno dei momenti più bui nella storia del calcio italiano. L’inchiesta della Procura di Napoli rivelò un sistema di condizionamento delle designazioni arbitrali, con l’obiettivo di favorire determinate squadre. Al centro di questo sistema vi erano dirigenti come Luciano Moggi e Antonio Giraudo, nonché i designatori arbitrali Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamoe.
Le indagini coinvolsero numerosi arbitri di Serie A, tra cui Massimo De Santis, Salvatore Racalbuto, Pasquale Rodomonti, Paolo Bertini e Antonio Dattilo. De Santis fu l’unico a ricevere una condanna penale definitiva, con una pena sospesa di un anno. Racalbuto fu condannato in primo grado per frode sportiva, mentre Rodomonti fu assolto.
Le conseguenze dello scandalo furono devastanti: la Juventus fu retrocessa in Serie B e privata di due scudetti, mentre Milan, Fiorentina e Lazio subirono penalizzazioni in classifica. Diversi dirigenti e arbitri furono radiati o inibiti, e la Corte dei Conti condannò Pairetto e Bergamo a risarcire la FIGC per danno d’immagine, con cifre rispettivamente di 800.000 e 1.000.000 di euro.
Calciopoli ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, evidenziando la necessità di riforme strutturali per garantire l’integrità del gioco. Nonostante le condanne e le sanzioni, il dibattito sull’effettiva giustizia delle sentenze e sull’impatto dello scandalo continua a essere oggetto di discussione.
Stagione amara per gli arbitri
La stagione appena conclusa di Serie A è stata segnata da numerose polemiche arbitrali. Episodi controversi, hanno sollevato dubbi sull’affidabilità del VAR e sulla coerenza delle decisioni arbitrali. Inoltre, la trasmissione “Open VAR” su DAZN, nata per aumentare la trasparenza, è stata criticata per aver alimentato ulteriori discussioni anziché chiarire le decisioni.
Le designazioni arbitrali sono finite sotto accusa, con arbitri come Feliciani e Pairetto sospesi per un turno a causa di errori evidenti in partite come Torino-Genoa ed Empoli-Milan. La mancanza di uniformità nelle decisioni, come nel caso del contatto tra Baldanzi e Kyriakopoulos in Monza-Roma, ha ulteriormente alimentato il malcontento tra club e tifosi.
Dura lettera del presidente del Lecce
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha espresso forti critiche nei confronti dell’arbitro Michael Fabbri in seguito alla partita contro la Lazio. Durante il match, Fabbri ha espulso il centrocampista giallorosso Ramadani per doppia ammonizione, una decisione che Sticchi Damiani ha ritenuto ingiusta. Inoltre, ha accusato l’arbitro di aver redatto un referto falso, sostenendo che le motivazioni riportate non corrispondessero a quanto effettivamente accaduto in campo.
Per questo motivo, ha inviato una lettera formale alla FIGC, chiedendo che Fabbri non venga più designato per dirigere le partite del Lecce. L’Associazione Italiana Arbitri ha risposto alle accuse, difendendo l’operato di Fabbri e sottolineando la correttezza delle decisioni prese durante l’incontro. Tuttavia, la polemica ha acceso il dibattito sull’uso del VAR e sulla trasparenza delle decisioni arbitrali. Sticchi Damiani ha ribadito la necessità di maggiore chiarezza e coerenza.