Caso Osimhen, Tuttosport: “Se il Napoli non sarà punito come la Juventus, Chinè dovrà dare spiegazioni”

Il Napoli nel mirino della Giustizia Sportiva: Tuttosport solleva domande sulla parità di trattamento, aspettando risposte da Giuseppe Chinè.

Si riaccendono i riflettori sulla Giustizia Sportiva italiana in seguito alle conclusioni delle indagini della Procura di Roma sull’affare Victor Osimhen, coinvolgendo il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e la dirigenza partenopea. Tuttosport, noto quotidiano sportivo, solleva la questione della possibile disparità di trattamento tra il Napoli e la Juventus in relazione ai rispettivi casi giudiziari.

La Giustizia Sportiva aveva inizialmente prosciolto il Napoli dalle accuse legate al trasferimento di Osimhen dal Lille. Tuttavia, ora emerge la possibilità di un processo. Il quotidiano pone l’attenzione sulla decisione che spetta a Giuseppe Chinè, il quale, secondo Tuttosport, dovrà spiegare chiaramente le ragioni di una diversa valutazione rispetto al caso della Juventus.

“È logico che, adesso, milioni di tifosi della Juventus (e forse non solo loro) attendano le prossime mosse della giustizia sportiva, perché la vicenda Juve e quella del Napoli hanno molti in punti in comune, a partire dalla Procura che ha emesso la richiesta di rinvio a giudizio. Se ce ne siano abbastanza per riaprire il processo anche per il Napoli lo deciderà Giuseppe Chinè, il quale però dovrà spiegare benissimo e in modo chiarissimo la sua scelta, soprattutto se la scelta fosse quella di non riaprire il procedimento”.

Il giornale argomenta che, se è giusto e sacrosanto che Chinè determini chi debba essere processato, è altrettanto sacrosanto che spieghi le eventuali differenze tra i due casi.

“[…] Perché – prosegue il quotidiano – se, non solo è legittimo, ma sacrosanto che sia lui a stabilire chi processare e chi no, è altrettanto sacrosanto – date le circostanze – che ci spieghi le eventuali differenze fra i due casi. Ne va della credibilità del sistema e della giustizia sportiva, che già tante, troppe volte ha dato la sensazione di una disparità di giudizio e, soprattutto, di mancanza di trasparenza e chiarezza (vedi, per esempio, le motivazioni con cui è stata condannata la Juventus saltando da un articolo all’altro, così come le ragioni che giustificavano la stessa riapertura del processo, peraltro avvenuto a porte chiuse)”.

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