Il Casatiello perché si chiama così? da cosa deriva questo curioso nome. La prima notizia risale alla fine del XVI nella favola La gatta Cenerentola di Giambattista Basile.
IL CASATIELLO
La prima notizia sul casatiello risale alla fine del XVI, quando nella favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile (1566–1632) descrive i festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla che aveva perso lo scarpino:
“E,venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato”.
DA DOVE DERIVA IL NOME
Ma da cosa deriva questo curioso nome “casatiello“? Da caseus latino, poi “caso” napoletano (quello del casaduoglio/salumiere), prende il nome equivalente a “piccolo pane al formaggio”.
Va detto, però, che tutto nasce molto prima, dalle feste primaverili pagane in onore di Cerere in cui l’uovo è simbolo, assieme al grano (non dimentichiamo che da Cerere deriva il nome generico dei cereali), del risveglio della natura. Dalle feste pagane arriva alla Pasqua cristiana: l’anello di congiunzione è la resurrezione (rinascita, resurrezione), che va festeggiata mangiando lavorazioni culinarie dei prodotti della terra. Il casatiello, la cui forma secondo alcuni ricorda la corona di spine del Cristo, diventa uno dei simboli di questa festa. Ecco perchè ò Casatiello si chiama così.
CASATIELLO O TORTANO?
Come impasto Il casatiello somiglia al tortano, di cui può quindi essere visto come un’evoluzione:si racconta di un leggendario fornaio che provò a mettere le uova crude incastonate nell’impasto; le uova erano diventate sode, ed avevano assunto un particolare sapore dovuto al ricco impasto in cui erano immerse.
Data questa particolarità, oltre ad essere buono, si presenta anche molto bene, ed ha un aspetto veramente molto invitante. Sulle uova venivano posizionate due striscioline di pasta a forma di croce, chiaro richiamo alla festività in cui viene consumato, cioè la Pasqua.
( Le immagini Cerere con un fascio di spighe a Pompei, un casatiello)
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