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Un Pallone d’Oro non smette mai di osservare il calcio con l’occhio del fuoriclasse. Fabio Cannavaro, oggi alle prese con la sua nuova carriera da allenatore, è tornato a parlare del suo Napoli, della corsa scudetto e dell’impatto straordinario di Antonio Conte. In un’intervista rilasciata a Marco Azzi per Repubblica Napoli, l’ex capitano della Nazionale Campione del Mondo 2006 analizza il momento decisivo della stagione e rivela anche le sue riflessioni sul proprio futuro.
«Ho ancora il fuoco dentro, ma ora cerco un progetto serio dall’inizio. A Zagabria è stata dura, c’erano troppi problemi creati da altri», racconta Cannavaro, reduce dall’esperienza alla Dinamo. «Dopo la salvezza a Udine mi aspettavo di più, ma aspetto: ho pazienza e motivazioni».
«Napoli, ci sei quasi. Ma l’Inter non molla»
La febbre scudetto si respira ovunque a Napoli, ma per Cannavaro l’entusiasmo non è lo stesso del 2023:
«Avverto un’atmosfera strana. Non c’è lo stesso entusiasmo. Sento critiche sul gioco, ma sinceramente non le capisco. Vincere 1-0 non è un difetto, è organizzazione. C’è tanta bellezza anche nel saper soffrire».
E sullo sprint finale con l’Inter, Cannavaro avverte:
«Il Napoli ha una struttura solida, ma l’Inter ha ricevuto una spinta enorme dalla vittoria col Barcellona. Non molleranno nulla. Inzaghi ha dimostrato che non lascia niente al caso. E Conte lo sa bene: contro Genoa, Parma e Cagliari bisognerà vincere tutte e tre. Anche con tre 1-0».
Conte e il mercato: «Vuole garanzie, non è detto resti»
Nel corso dell’intervista con Marco Azzi, Cannavaro tocca anche un nervo scoperto: il futuro di Antonio Conte.
«Non sono certo che resterà. Ha sempre chiesto garanzie forti. Dopo aver perso Kvaratskhelia a gennaio, era normale la sua reazione. Ha mandato un messaggio: ai giocatori per non mollare, e alla società per chiarire. Se resterà, vorrà un mercato importante. Lui è uno che si fa prendere i giocatori giusti».
Il valore nascosto? Oriali
Un passaggio dell’intervista è dedicato a chi lavora dietro le quinte:
«Un ruolo chiave l’ha avuto Lele Oriali. L’ho avuto al Parma e all’Inter: è un uomo credibile, competente. È stato fondamentale in questa stagione».
Scudetto al Napoli e Champions all’Inter: finale perfetto?
«Sarebbe l’epilogo ideale per il calcio italiano», spiega Cannavaro. «Ma occhio alle finali: sanno essere bastarde. Mi sorprenderebbe più l’Inter vincitrice in Champions che il Napoli campione d’Italia, perché il Napoli ha basi forti che sono state spesso sottovalutate».
Il suo ultimo consiglio?
«Guai a pensare che lo scudetto sia già vinto. C’è ancora da lottare, ma Conte lo sa. E se il Napoli non prende gol, la strada è quella giusta».