Le Interviste

Calcio e razzismo. Da Bolzano l’appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli

Da Bolzano l’appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli. La presa di posizione del giornalista Roberto Scaggiante contro il razzismo della società bianconera.



CALCIO E RAZZISMO

Arriva da Bolzano un forte appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli del 31 Agosto. Roberto Scaggiante, storica ferma del quotidiano “Alto Adige” e capitano della nazionale dell’AGIT, l’Associazione Italiana dei Giornalisti Tennisti, ha lanciato la provocazione ai microfoni di Radio Punto Zero:

Quando ho letto sui quotidiani della “faccenda” Stadium , Inizialmente chiuso ai nati in Campania, in occasione di Juventus – Napoli.
Dopo lo stupore (per usare un eufemismo) iniziale mi sono soffermato sulla notizia, ho cercato di ragionare con calma, ho cercato persino di mettermi nei panni della ‘controparte’, di capirne il ‘movente’.

Ma restava qualcosa di assolutamente incomprensibile. Poi per fortuna ho letto commenti di indignazione quasi unanime con presa di distanza anche da parte delle istituzioni della città di Torino. E per finire è arrivata la retromarcia”.

“Nonostante ciò sento il dovere, non solo da giornalista ma soprattutto nei confronti della mia dignità di cittadino italiano, di assumere una posizione. I

o sono nato a Bressanone, in provincia di Bolzano, per cui sarei potuto andare tranquillamente a vedere la partita, come avevamo programmato di fare con un paio di amici, seppur di tifoserie diverse, ma tutti egualmente appassionati di quel calcio che dovrebbe essere soprattutto la bellezza di uno spettacolo da condividere anche tra opposte fazioni.

In verità, però, dallo scorso anno, grazie ad un’iniziativa goliardica ma molto ‘autentica’ della sezione Campania dell’AGIT (Associazione Italiana dei Giornalisti Tennisti), sono stato insignito della ‘cittadinanza onoraria di Napoli“.

 DISERTARE LO STADIO DI TORINO

“Quando ho appreso della ‘restrizione razziale’ mi è venuto spontaneo dire agli amici con i quali avevamo combinato la trasferta, che io da napoletano acquisito certamente a Torino in quello stadio ‘chiuso’ non ci sarei più andato. Ed ora che, dopo qualche ‘consiglio’ arrivato dall’alto, c’è stata la retromarcia bianconera a suggellare una figuraccia internazionale, io certamente non cambio parere.

In quello stadio ‘chiuso’ non ci andrò mai più almeno fino a quando nel calcio italiano sarà tollerata la discriminazione razzista che aveva portato a questa vergognosa decisione.



Ed invito tutti gli italiani che la pensano come me e che conoscono e amano la nostra Costituzione a non andarci mai più in quello stadio. Qualcuno aveva ipotizzato che questa scelta fosse stata una cattiveria dolosa da parte juventina, ma non credo affatto a questa interpretazione. Per essere cattivi, veramente cattivi, bisogna essere anche intelligenti. Per cui anche per me vale quello che aveva detto Ferlaino: è stata semplicemente cretinaggine. Una cretinaggine, però, alla quale bisogna reagire con un segnale forte. Da ogni parte d’Italia. Non solo da Napoli“.

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