Cacciato subito dalla F1: strappato il contratto del pilota | Lascia la griglia a metà stagione

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Giornata movimentata nel paddock di Imola tra forfait, tensioni e ipotesi clamorose di mercato
La Formula 1 accende i motori a Imola, ma già dal giovedì non mancano i colpi di scena.
Charles Leclerc, attesissimo beniamino del pubblico italiano, ha dovuto rinunciare alla tradizionale giornata dedicata ai media. Il pilota monegasco della Ferrari ha accusato un malessere, manifestatosi già il giorno precedente, che lo ha costretto a saltare gli impegni con stampa e tifosi. Una decisione precauzionale, ma che ha inevitabilmente fatto alzare qualche sopracciglio nel paddock.
La Scuderia Ferrari ha diramato un comunicato per tranquillizzare l’ambiente: “Charles non si sente bene e non sarà in pista oggi. Riposerà e si concentrerà sulla guarigione e ci aspettiamo che sia in macchina domani”. Nessun allarme, dunque: Leclerc dovrebbe essere regolarmente in pista per la prima sessione di prove libere, al fianco di Lewis Hamilton, in quello che sarà un weekend chiave per gli uomini di Maranello.
Nel frattempo, si respira un’aria ben diversa in casa Racing Bulls, dove il clima è decisamente più teso.
Il caso che scuote la Red Bull
Tra i nomi più chiacchierati di questa prima parte di stagione c’è sicuramente quello di Liam Lawson. Dopo l’illusione dell’approdo temporaneo in Red Bull lo scorso anno — quando sembrava destinato a diventare una pedina stabile nell’universo del team anglo-austriaco — il giovane pilota neozelandese è stato dirottato in Racing Bulls. Ma il cambio di casacca non ha prodotto i risultati sperati.
Le sue prestazioni, finora, non sono riuscite a giustificare le alte aspettative. E a lanciare un campanello d’allarme è stato un peso massimo dell’ambiente F1 come Juan Pablo Montoya, intervenuto ai microfoni di AS con parole tutt’altro che rassicuranti: “Onestamente, a Liam è stato dato il via libera l’anno scorso e ha dimostrato di avere le carte in regola per fare un buon lavoro. Gli hanno dato il posto in Red Bull e se l’è aggiudicato. Ti dico la verità: se Liam non migliora ulteriormente, non mi sorprenderei se Racing Bulls mettesse Lindblad in squadra a un certo punto.” Una frase che pesa come una sentenza, soprattutto perché arriva da un ex pilota abituato a riconoscere talento e pressioni.
Lindblad scalpita
Nel vivaio Red Bull, infatti, c’è grande fermento. Arvid Lindblad, giovane promessa britannica in rampa di lancio, potrebbe rappresentare il futuro del team satellite. Già sotto contratto con il programma junior, il classe 2007 ha impressionato nei primi appuntamenti della Formula 3 e non è escluso che i vertici possano giocare d’anticipo.
Lawson, quindi, rischia seriamente di perdere il posto a stagione in corso, in un’eventualità che avrebbe del clamoroso ma che non sarebbe inedita nella politica spietata della famiglia Red Bull. Già in passato, piloti come Albon, Gasly e Kvyat hanno vissuto sulla propria pelle gli effetti di un rendimento non all’altezza delle aspettative.