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NAPOLI – Emozioni forti, ricordi indelebili e uno sguardo lucido sul presente. Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli ai tempi di Maradona, ha commentato sulle colonne di Tuttosport il trionfo azzurro, paragonandolo al primo storico scudetto del 1987.
«Che giornata… L’emozione è stata enorme – ha raccontato a Raffaele Auriemma – perché questi colori sono parte della mia vita. Anche stavolta, come allora con la Fiorentina, ho immaginato lo stesso urlo che ti fa tremare le gambe mentre esci dal sottopassaggio». Secondo Bruscolotti, la partita col Cagliari è stata indirizzata fin dai primi istanti: «Era ovvio che il Napoli avrebbe azzannato l’avversario. L’unico risultato possibile era vincere il tricolore».
L’ex difensore ha lodato Antonio Conte per il lavoro mentale svolto sul gruppo: «Il tecnico ha saputo entrare nella testa dei calciatori, trasformando una rosa reduce da una stagione negativa. Chi chiede il bel gioco non ha capito nulla: conta solo vincere. E Conte ci è riuscito».
Non sono mancati i riferimenti ai momenti più complicati dell’annata, come la cessione di Kvaratskhelia e gli infortuni che hanno colpito la rosa: «Ero preoccupato dopo la partenza di Kvara – ha ammesso – e speravo che Neres potesse dare di più, ma è stato condizionato da problemi fisici. Nonostante tutto, il gruppo ha retto, disputando un campionato straordinario».
Tra i protagonisti dello scudetto, Bruscolotti non ha dubbi sul nome da cerchiare in rosso: «McTominay è stato la rivelazione assoluta. Grande intelligenza calcistica, qualità e capacità di interpretare più ruoli. Un leader tecnico e mentale».
Infine, sul futuro di Conte, l’ex capitano azzurro lancia un messaggio chiaro a De Laurentiis: «Se fossi in lui, parlerei subito con Antonio. È fondamentale fare chiarezza. Ho il sospetto che possa andar via, ma il calcio è imprevedibile. Napoli ti entra dentro: chi la vive difficilmente riesce a lasciarla».